La manovra economica predisposta dal Governo non prevede modifiche sul fronte ICI e sulle detrazioni fiscali per carichi di famiglia. Trattandosi di importi di entità ridotta il Governo avrebbe potuto identificare la copertura finanziaria per questi due provvedimenti. Si tratta di ristabilire equità e parità di trattamento. La questione ICI interessa i residenti all’estero che possiedono una casa in Italia e non sono esclusi dal pagamento della tassa comunale sulla prima casa come avviene per i residenti in Italia.
Ricordo che il decreto 93, convertito in Legge 24 luglio 2008, n. 126, sulla salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie, ha abolito l’ICI sulla prima casa ma ha escluso da questa norma i residenti all’estero che sono invece tornati a pagare l’importo pieno dell’ICI, essendo state anche abolite le detrazioni introdotte dal Governo Prodi.
L’agenzia delle entrate – rileva l’On. Marco Fedi – ha smentito interpretazioni di esponenti della maggioranza che ipotizzavano una sorta di capacità decisionale dei Comuni su questo tema. Non è possibile interpretare una norma che è chiara ed esclude, non per errore, ma per scelta, i residenti all’estero. In ogni decreto economico o fiscale ed in ogni legge di bilancio abbiamo provato ad apportare emendamenti ed il Governo ha preso generici impegni a ripensare questa norma ma fino ad oggi è tutto immutato.
Analogamente – conclude l’On. Marco Fedi – le detrazioni fiscali per carichi di famiglia, introdotte dal Governo Prodi ed estese anche ai residenti all’estero, scadono il prossimo anno e necessitano una proroga o il definitivo inserimento nel panorama fiscale italiano. Il Governo ha preso impegni con numerosi ordini del giorno e siamo in attesa di un riscontro politico a questa esigenza che è molto sentita. Chiediamo a Governo e maggioranza, se non ora quando?