AGRIGENTO INIZIO 2010. Separazione, i giudici del tribunale decidono che il figlio venga affidato al padre ma, non si capisce perché, non stabiliscono alcun assegno di mantenimento a carico della madre. Il padre fa subito richiesta di mantenimento alla moglie che deve contribuire alla crescita del figlio versando una quota mensile. A seguito del rifiuto di questa richiesta, l’uomo denuncia la donna con l’accusa di mancato mantenimento.
CANICATTI’ GIUGNO 2010. Processo, la donna viene imputata per mancato mantenimento del marito e del figlio ma il giudice del tribunale la assolve perché il fatto non costituisce reato. (fonte http://canicattiweb.com/2010/06/30/canicatti-il-marito-chiede-il-mantenimento-alla-moglie-il-giudice-assolve-la-donna)
Dati e riflessioni finali:
In Italia le donne oramai sono il 40% della forza lavoro complessiva (trend in rapida crescita, in America sono oltre il 50%, ovvero più degli uomini) ma nelle separazioni soltanto nel 2% dei casi corrispondono assegni per la prole, mentre gli uomini sono obbligati a farlo nel 95% dei casi (ISTAT 2006). Pura e semplice discriminazione sessuale.
Negli Stati Uniti non è molto diverso: le madri AFFIDATARIE che ricevono assegni per i figli sono il 79,6%, i padri AFFIDATARI che ricevono assegno di supporto sono il 29,9%. (FONTE, U.S. Department of Health and Human Services)
La mamma è sempre la mamma..se un figlio sta con lei ha dei diritti, se sta col papà.. NO!
F.BARZAGLI
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