Lombardo contro Tremonti
Dura replica del governatore alle accuse mosse dal ministro dell'Economia sul mancato utilizzo dei Fas: “Per l'erogazione dei fondi europei servono opere immediatamente appaltabili”. Poi un pensiero ai precari: “La stabilizzazione darà certezze a migliaia di famiglie siciliane”
PALERMO – “Sui fondi europei i cialtroni vanno cercati altrove”. Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo risponde così dal suo blog al ministro dell'economia Giulio Tremonti che è tornato ad attaccare le amministrazioni regionali del Sud per aver utilizzato solo una minima parte degli oltre 40 miliardi di fondi europei e ha chiesto di dire basta alla “cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende”.
Il governatore rincara la dose: “Certo, un'attività di sprone maggiore è indispensabile nei confronti dei centri di spesa locali e periferici, ma in questi anni abbiamo avviato un percorso virtuoso di riforme rivoluzionarie, strutturali e culturali, dal quale ormai non si torna indietro. Non abbiamo più occasioni da perdere e non abbiamo alcuna intenzione di farlo”.
Lombardo poi precisa:”La spesa nell'ultimo biennio o meglio la spesa insufficiente, risente della inadeguata programmazione a monte, certo non riferibile alla mia esperienza di governo. I criteri di spesa dell'Ue prevedono che, per l'erogazione effettiva dei fondi, la Regione sia in possesso di un parco progetti cantierabili che certo non si crea in poco tempo, nonostante le volontà politica.
L'assenza di opere immediatamente appaltabili – dice – da parte della Regione ma anche e soprattutto degli Enti locali ha determinato il rallentamento della spesa sul versante delle opere infrastrutturali”.
Il governatore fa un esempio che riguarda la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini: “Con i Fas – afferma – la Regione può contribuire liberamente alla riconversione, mentre con i fondi comunitari ciò non è possibile, poiché non programmata per tempo”.
“Per quanto attiene la stabilizzazione dei precari, è evidente a tutti che si tratta di precariato creato prima dell'avvento di questo governo, – aggiunge Lombardo – ed in molti anni di sprechi e clientele, cui tutti, da destra e sinistra, passando per il centro, hanno partecipato”. Secondo il presidente della Regione: “Recuperare fondi per chiudere questa partita, vietando ogni forma di nuovo precariato, è un atto di buon senso, sia politico che di strategia economica”.
“Stabilizzare definitivamente oltre 22mila precari significa dare certezze ad altrettanti nuclei familiari – scrive Lombardo – e distoglierli dal ricatto di certa politica che, di rinvio in rinnovo, tiene sulla corda migliaia di famiglie che lavorano, producono e potrebbero, anche grazie alla stabilizzazione, alimentare la ripresa della spesa al consumo con evidenti ricadute positive in un periodo di crisi internazionale che non ha determinato certo il governo siciliano ma di cui la Sicilia soffre più di altre regioni”.
Per il governatore insomma: “La valutazione va dunque fatta non solo sull'immediato, ma tenendo anche conto delle ricadute che ogni decisione genererà nel medio e lungo termine”.
Cambiano Rosario
(fonte S.w.)