Un punto dell’economia: i tagli alla scuola

di Sandro Trento

Oggi parliamo di uno dei provvedimenti previsti dalla Manovra del Governo: i tagli alla scuola pubblica. Nel provvedimento del Governo è previsto un blocco degli aumenti di stipendio, con la sospensione degli scatti di anzianità maturati.
In secondo luogo sono stati bloccati, per il biennio 2010-2012, i rinnovi contrattuali e il trasferimento delle risorse accantonate per la promozione degli insegnanti meritevoli. Nel 2008, infatti, venne stipulato un accordo che da una parte prevedeva una riduzione del numero di insegnanti e dall'altra (considerato l'aumento del carico di lavoro) l'istituzione di un fondo da destinare agli insegnanti più virtuosi. Una promessa non mantenuta.
Il Governo, con il provvedimento in corso, toglie questo fondo per gli insegnati meritevoli e lo utilizza per risanare il disavanzo delle scuole italiane. Siamo di fronte, dunque, a una sorta di tradimento nei confronti della categoria scolastica.
Un'altra considerazione da fare è che non c'è stato, così come successo con la scuola pubblica, un taglio dei fondi pubblici alle scuole private. La considerazione generale da fare è che non è possibile immaginare dei tagli generalizzati in un comparto delicato come quello scolastico. E' grave ridurre a tutti, nella stessa maniera, gli stipendi e le opportunità, e non introdurre forme di riduzione selettiva che colpiscano chi si impegna di meno e premino i dipendenti migliori.

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