PER UN PRESIDENTE DELL’EUROPA ELETTO DIRETTAMENTE DAGLI EUROPEI

Riportiamo di seguito un articolo pubblicato su Euronews che condividiamo perfettamente. Pertanto, anche ai nostri lettori chiediamo di intervenire sull’argomento sul nostro giornale o su Euronews. Il Direttore.

La recente drammatica crisi greca (con conseguenti ripercussioni su altri Paesi) ha ormai reso evidente a tutti che senza una Unione politica per l’Europa non c’è futuro. Non basta, infatti, avere una moneta unica: se gli europei non saranno in grado nei prossimi anni di muoversi sulla scena internazionale come una grande potenza dotata di una sola politica estera, di un armonico sistema fiscale, di un adeguato programma di protezione sociale, di una efficace difesa comune e di un vasto piano unitario di ricerca e sviluppo, fatalmente verranno superati e dominati dai nuovi giganti come la Cina, l’India, la Russia e il Brasile, nonché da tutti quei paesi che si stanno affacciando sui mercati mondiali con crescente vigore e conoscenze tecnologiche.

Purtroppo coloro che si dovrebbe muovere su questa linea, i Governi nazionali, le Istituzioni europee, la burocrazia di Bruxelles, appaiono completamente paralizzati, soprattutto per motivi elettorali. L’unica cosa che su questa materia specifica la gigantesca montagna europea è riuscita a partorire (1 dicembre del 2009) è stato il classico topolino della nomina di un Presidente del Consiglio europeo e di un Alto rappresentante per la politica estera per un periodo di due anni e mezzo rinnovabile: cariche assegnate rispettivamente al belga Herman Van Rompuy e alla inglese Catherine Ashton.

Ebbene, se chiedete a 100 europei se sono informati su questa ‘strabiliante’ novità probabilmente meno di cinque sapranno dare una qualche risposta. La spiegazione è semplice: per il comune uomo della strada tutto ciò che riguarda gli affari e le attività di Bruxelles appare generalmente come una cosa lontana, fredda e irraggiungibile. Spesso l’Europa viene vista addirittura come nemica e soffocatrice delle autonomie, delle libertà e delle tradizioni locali. In ogni caso, raramente viene avvertito l’orgoglio di essere europei e cittadini di un Continente così ricco di storia e cultura.

Come uscire da questa situazione? Come dare una carica vitale e psicologica a questo languido processo di unificazione?

La risposta appare evidente: solo una forte spinta dal basso consentirebbe di arrivare in tempi ragionevoli alla nascita degli Stati Uniti dell’Europa. E ciò potrebbe oggi diventare fattibile grazie a internet, ai giornali telematici e a tutti i più moderni sistemi di informazione e divulgazione. Fondamentale, però, è che si punti su obiettivi semplici, chiari e di forte impatto mediatico. Ed ecco un suggerimento: perché non cominciare proprio dalla testa? Perché non ipotizzare, ad esempio, l’elezione diretta da parte tutti i cittadini europei della carica di Presidente dell’Europa o, in subordine, dello stesso Consiglio europeo?

Sarebbe una rivoluzione epocale. Per la prima volta l’intero Continente verrebbe mobilitato a riflettere e a scegliere su grandi temi internazionali e a dare un volto a una rappresentanza particolarmente autorevole (proprio perché eletto dai cittadini), in grado di parlare nei vari consessi internazionali a nome di milioni di europei. Compiuto questo passo, diventerebbe automaticamente anche più facile arrivare alla nascita di un Governo europeo.

Ai lettori di Euronews comunque interessati a questo argomento chiediamo di scrivere ed eventualmente intervenire sul nostro giornale ( info@euronews.org ).

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