L’ex Ministro Lunardi reo confesso sulla cricca: l’etica in politica secondo Berlusconi

Ha dell’incredibile l’intervista rilasciata a “Repubblica” dall’ex Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Leggiamo insieme alcuni passi.
“Diego Anemone nel 2002, o forse 2003, venne a ristrutturarmi una dependànce di 220 metri quadrati” (ndr . Parla della sua casa padronale a Basilicanova, nel Parmense) .
L’intervistatore gli chiede perché si fosse rivolto ad Anemone. “Perché me l'aveva fatto conoscere Balducci, il migliore dei miei funzionari: Anemone era sveglio e mi doveva un favore. Voleva sdebitarsi”. “Ha fatto i lavori a prezzo di costo… Non ha guadagnato nulla. Poi altri amici, qui della zona, mi hanno fatto alcune cortesie gratis: movimento terra, piccole cose”. “Lo avevo aiutato ad acquistare i terreni della Banca di Roma su cui avrebbe edificato il futuro Salaria Sport Village”. “Ho fatto una telefonata a un funzionario della Banca di Roma, in mezzo a cento cose che un neoministro con quattro dicasteri sulle spalle doveva fare”. L’intervistatore passa a parlare di un’altra proprietà di Lunardi : un palazzetto a Roma, in via dei Prefetti, dietro Montecitorio. Risponde Lunardi: “Mah… Arriva Balducci e mi dice: Propaganda Fide sta mettendo a reddito i suoi duemila appartamenti. Lui, insieme al presidente del Tar De Lise e all'avvocato Leozappa, genero di De Lise, gestiva quel patrimonio”. Di fronte alla sorpresa dell’intervistatore sul fatto che “un alto funzionario delle Opere pubbliche e un alto magistrato amministrativo gestiscono le case del Vaticano” , risponde: “Sì, a tempo perso uno può fare quello che vuole. A Roma tutti fanno tre, quattro lavori… Allora, Balducci mi porta l'elenco delle duemila case e io scelgo via dei Prefetti”. Alla domanda sul canone da pagare a Propaganda Fide, risponde: “In verità entro e chiedo di acquistare l'appartamento. Il cardinale Sepe prende tempo e mi concede di restare”. Ottiene risposta “Un anno dopo, direi quattordici mesi dopo”. Ed “in quei quattordici mesi paga l'affitto?” “No, mi hanno fatto la cortesia di ospitarmi… gratis”. Alla domanda su quali favori abbia fatto a Balducci, da ministro, risponde: “Ho fatto in modo che diventasse presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ma solo perché era il funzionario migliore. Nel 2002 me lo aveva impedito Gifuni, il segretario del presidente Ciampi. Nel 2005 ci riuscì”. Ed ancora “I favori li ho fatti come persona, non come ministro. Io sono una persona corretta”.
Bisogna proprio dire che stiamo assistendo alla dissoluzione di quel poco che rimaneva del rapporto tra etica e politica. L’idea che il Ministro consideri il suo comportamento del tutto normale e lecito( l’intervista è stata così intitolata: “Ho avuto favori, che male c’è?”) deve farci riflettere molto. La crisi dei valori è ormai ad uno stadio tale per cui è superabile solo a condizione che vi sia uno scatto di orgoglio da parte dei cittadini. Ma non di quelli che hanno votato per noi, bensì di quelli che hanno votato per Berlusconi e che mi rifiuto di credere che possano in massa accettare un tale stato di cose. Noi abbiamo però il dovere, la missione di farlo sapere a loro. Certamente non ne parlerà né la Rai né Mediaset.

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