C’è la crisi, gente, ed è quindi giusto per tutti tirare la cinghia: stipendi, pensioni, evasori…ce n’è per tutti tranne che per Michele Santoro, il perseguitato politico italiano n.1, quello che la bieca censura congiunta plutoberlusconianfascista vuole – cattivi! – estromettere da Rai 2.
Vili mascalzoni che lo ridurranno alla mendicità con figli esuli a carico! Inaudito colpire proprio lui, che – protestando – giustamente adesso replica e se la prende con tutti. Ne fanno le spese nei suoi show televisivi (visto che tanto parla sempre solo lui) non solo i predetti berlusconianfascisti, ma anche con i “compagni” della sinistra che – ingrati! – non ne riconoscono le sue doti eccelse di imparzialità, correttezza, alto senso del dovere, dello spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo.
Pronto ad abbandonare i compagni di lotta (e di ex governo) per non tradirli durante il prossimo periodo di clandestinità, Michele Santoro ce l’ha con tutti, spara ad alzo zero e giustamente dall’ultimo baluardo libero dell’etere del servizio pubblico (pubblico?!) lancia il suo appello per la difesa della democrazia e della libertà, prima che gli stacchino il microfono e lui non possa lanciare più il suo alto appello democratico, libero, austero.
Bravo, Michele, avanti così: tra compagni non deve esserci il richiamo del vile denaro, ma solo dell’Ideale. “Proletari di tutto il mondo, unitevi!” e tu d'altronde giustamente sostenevi a Samarcanda “ Noi siamo fatti così: facciamo le file, abbiamo macchine sfigate, andiamo a far la spesa ai supermercati, prendiamo la metropolitana.” Bravo Michele: le battaglie si fanno per lotta e per amore, disinteressatamente, non certo per bassi motivi economici.
Apriamo quindi una sottoscrizione per Michele Santoro che verrà cacciato dai cattivoni di Mamma Rai senza un soldo in tasca, come un barbone, prossimamente costretto a chiedere la carità e a cenare alla mensa dei poveri.
Ps: Per la sua buonuscita (la terza!) il buon Santoro riceverà quindi “solo” tra i 2,5 e i 2,7 milioni di euro. Inoltre “La Rai continuerà ad avvalersi di Santoro che in questo modo avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale, mentre la sua prossima collaborazione con la Rai è valutata in tre anni in altri 7 milioni di euro, in cambio di sette o otto docu-fiction.” (tratto letterale dal Corriere della Sera). Insomma: circa 10 milioni di euro (20 miliardi!!) che Santoro prenderà come buonuscita ed immediato reingresso per poter tornare a rimbambirci con altre puntate dei suoi impareggiabili e soprattutto obbiettivi programmi. Milioni di euro che restano tutti a carico del “servizio pubblico” e quindi degli italiani obbligati a pagare il canone RAI.
W la coerenza, alla faccia della crisi e dei contenimenti di spesa!