Arriva con 3 mesi di ritardo la proposta del Ministro Calderoli di ridurre del 5% lo stipendio dei parlamentari!

L’On.Antonio Razzi, deputato dell’Italia dei valori, aveva difatti già presentato il 10 febbraio 2010 una sua proposta di legge concernente l’istituzione di un fondo di solidarietà nella quale si stabiliva all’art.1 che l'ammontare massimo delle indennità mensili spettanti ai membri del Parlamento nazionale ai sensi dell'articolo 1, secondo comma, della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, come rideterminato ai sensi dell'articolo 1, comma 52, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, sarebbe dovuto essere diminuito del 5 per cento.
Tale rideterminazione si sarebbe dovuta applicare anche alle indennità mensili dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia ai sensi dell'articolo 1 della legge 13 agosto 1979, n. 384.
Tale importo corrispondente alle economie di spesa derivanti dall'attuazione delle disposizioni del comma 1, che il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati, nella propria autonomia, provvedono a comunicare al Ministero dell'economia e delle finanze, è ciò che verrebbe poi destinato al Fondo di solidarietà parlamentare per interventi non previsti da disposizioni legislative, istituito nello stato di previsione del medesimo Ministero, di seguito denominato «Fondo».
Secondo l’On.Antonio Razzi il suddetto Fondo di solidarietà creato da una quota pro-capite del 5% decurtata dagli stipendi di tutti i parlamentari, deputati e senatori, statuirebbe un principio di solidarietà e di responsabilità istituzionale di grande profilo etico e sarebbe destinato alla corresponsione di indennizzi e di sovvenzioni in favore di soggetti colpiti da eventi naturali o da atti illeciti, che non hanno percepito al medesimo titolo erogazioni né risarcimenti, anche di natura assicurativa, dallo Stato o da altri enti pubblici.

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