Intervento della sen. Donatella Poretti, Radicali/Pd
Mentre il Senato discute una riforma corporativa della professione forense, le pressioni degli ordini si fanno evidentemente sentire anche su altre vicende. Grottesca oggi quella che riguarda il cosiddetto emendamento Daddario rifilato nel testo in discussione al Senato sulle intercettazioni. L'emendamento Daddario intendeva vietare punendo con un reato da 6 mesi a 4 anni chi registrava chiunque altro senza avere avuto la sua autorizzazione. Un reato che procedeva d'ufficio! Si sono levate le proteste della stampa e dell'informazione, le pressioni devono essere arrivate anche al relatore sen. Centaro, che oggi ammorbidisce la versione dell'emendamento: il reato scatta solo su querela della parte lesa, e si esclude la punibilita' “quando le riprese o le registrazioni sono effettuate ai fini dell'attivita' di cronaca dai giornalisti professionisti iscritti nell'albo professionale”. Cameramen e tecnici audio-video tutti iscritti all'ordine dei giornalisti? Non bastava scrivere “
quando
le riprese o le registrazioni sono effettuate ai fini dell'attivita' giornalistica”? Anche questo emendamento l'ha scritto l'ordine dei giornalisti, come la riforma forense e' stata scritta dall'ordine degli avvocati?