Combattere il sommerso per aiutare le imprese

Pier Luigi Bersani alla presentazione del “Patto Capranica”. Damiano: “Fatto rilevante. Ora un welfare universale”. Il segretario a Casini: “No a governo di responsabilità, lavoriamo a una solida alternativa”

Parla di lavoro, di impresa, di crisi. Anche oggi la giornata di Pier luigi Bersani è stata all’insegna di argomenti troppo spesso dimenticati dal governo. Questa mattina il segretario PD era all'assemblea dei Piccoli e medi imprenditori riuniti stamattina per l'Assemblea del Patto Capranica all'Auditorium, la nuova aggregazione di associazioni che raggruppa circa due milioni e cinquecento mila piccole imprese dell'artigianato, del commercio dei servizi e del turismo presentato a Roma con una relazione del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Bersani ha commentato come “Un passo avanti la nascita di Rete imprese Italia perché un processo di unificazione può aiutare anche una concertazione rinnovata”. Tema centrale è quello della fiscalità su cui Bersani dice: “Ho sentito parole nette. Deve essere piu' amichevole a partire dalla fedelta' fiscale perche' il sommerso e' nemico delle imprese che fanno bene il proprio lavoro”.

Il capogruppo del Pd in commissione Attività produttive Andrea Lulli giudica Rete imprese Italia “uno stimolo alle istituzioni e alla politica per riscrivere il patto sociale del paese, capace di indicare una strada non solo per uscire dalla crisi ma anche per costruire le condizioni per una crescita economica più forte e socialmente più equa e basata su fedeltà fiscale e lotta all'evasione, di quanto sia stata negli ultimi 15 anni “.
“Da questo punto di vista – conclude Lulli – anche il nostro partito deve accogliere positivamente questa innovazione e porre nell'agenda del Paese la questione del lavoro e della liberazione dell'eccessivo carico fiscale e burocratico che su questo pesa. In sintonia con la parte produttiva più vivace del nostro Paese, si può rafforzare l'unità degli italiani e avviare le riforme necessarie per un Paese più giusto e libero”.

Cesare Damiano, capogruppo del Pd nella commissione Lavoro della Camera, la vede come “un'occasione importante per individuare obiettivi unitari per fronteggiare la crisi e difendere l'occupazione. La situazione attuale ci ha insegnato che cadono le differenze tra gli obiettivi del lavoro dipendente, autonomo e della piccola impresa. Tutto questo deve stimolare la politica a riconsiderare le coordinate di un welfare universale che sappia ben interpretare gli ulteriori cambiamenti che la crisi e il suo superamento indurranno nel tessuto economico e sociale del paese”.

La crisi greca. Impossibile non parlare della crisi che sta duramente colpito la Grecia e che adesso rischia di trascinare nel baratro numerosi altri stati europei e dell’approvazione di ieri del Fondo europeo salva-Grecia. Bersani rimprovera al governo la sua naturale ostilità, da sempre malcelata, verso l’Unione europea: “Ieri abbiamo dato un contributo – dice Bersani – facciamo un po' come dicono gli altri ma mi preoccupa quanto fatto fin qui quando facevamo polemica con l'Europa per esempio sulle zucchine. Seminare scetticismo in giro ci ha provocato un sacco di guai”. Per affrontare la situazione di turbolenza dei mercati, Bersani chiede una maggiore forza dell'Europa: “Dovevamo e dobbiamo dar seguito ad una convergenza sui grandi fatti di bilancio, fisco, investimenti e tutela contro le speculazioni. Non avere questi strumenti ci ha provocato guai. Noi abbiamo sempre detto che il prestito e' un meccanismo non adeguato ma siamo sempre disponibili a sostenere la presenza dell'Italia nel consesso europeo. Ora ci leggeremo bene le carte”.

A margine della conferenza il segretario PD chiude alla proposta del leader centrista Pierferdinando Casini di un governo di responsabilita' nazionale: “Visti i problemi del paese preferisco lavorare per una seria alternativa. E' questa la strada per rispondere all'emergenza. E’ un modo più sensato e solido per rispondere a questa fase difficile per il paese”.

Ai membri di Area democratica, che nel corso della tre giorni di Cortona hanno chiesto un “cambio di passo”, il segretario Pd risponde: “Il nostro cambio di passo, da fare tutti insieme, si chiama Progetto per l'Italia. Io oggi sono a Napoli, la prima di 12 iniziative. Se ci mettiamo tutti insieme ne facciamo 24. Le discussioni vanno benissimo, sono appassionato a discutere e abbiamo i nostri luoghi. In sei mesi abbiamo riunito gli organismi più che nei due anni indietro”. Ma il problema, sostiene il leader Pd, 'e' non dare segnali che inducano confusione nel nostro mondo”.

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