A Pisa da oggi e fino a domenica si svolge “Parco libri” organizzato da Federparchi. Un appuntamento per rilanciare il legame tra comunicazione e tutela ambientale. Intervista al presidente Giampiero Sammuri
Nell’anno della biodiversità la federazione italiana Parchi e riserve Naturali ha organizzato la quarta edizione di “Parco libri” che si apre oggi a Pisa. fino a domenica studiosi e istituzioni si confronteranno sul tema della biodiversità, la sua tutela e sulle strategie di comunicazione da adottare per realizzare una sensibilità diffusa che porti a dare la giusta importanza alle tematiche ambientaliste. Ne
parliamo con Giampiero Sammuri, presidente di federparchi. Qual’è lo stato della biodiversità in Italia? i parchi sono fortemente impegnati
nella conservazione della biodiversità, ma ci sono delle grandi difficoltà; il 45% delle specie sono in via d’estinzione, anche se per ciascuna il grado di pericolosità varia in modo diverso. alcune specie, come ad esempio l’orso marsicano, il camoscio d’abruzzo, l’aquila del Bonelli, sono alcune delle specie in forte pericolo. Dell’avvoltoio capovaccaio, per esempio, ne sono rimaste solo dodici coppie in tutta italia. il problema è che oggi manca concretamente una legge per la tutela della biodiversità. il sistema legislativo italiano è fortemente frammentato dal punto di vista della tutela, alcune regioni hanno delle competenze in materia e hanno adottato provvedimenti legislativi che
vanno in questa direzione, ma occorre ovviamente una legge quadro nazionale che tuteli le specie. A proposito di legami tra legislazione
e biodiversità, recentemente si è molto discusso di caccia. Cosa ne pensa? ri spetto ai rischi della vigilia èuscita dal Parlamento una norma non troppo negativa. ma la caccia non è l’unico problema per la biodiversità: anche i cambiamenti climatici e le specie aliene che sono state introdotte nel nostro paese possono creare dei seri problemi. Specie aliene come lo scoiattolo grigio che è uno scoiattolo nordamericano tende a fare estinguere lo scoiattolo europeo, perche è più grosso e più aggressivo. Oppure, ad esempio, l’introduzione dei ratti nelle isole crea danni alla nidifi- cazione degli uccelli marini perché mangiano le loro uova. Comunicare la biodiversità: c’è un problema di sensibilità? Siamo veramente deboli in questo settore: è un’autocritica che dobbiamo fare, perche oramai si percepisce una diffusa sensibilità verso queste tematiche ma non riusciamo comunque a comunicare l’importanza di queste problematiche. ma la difficoltà è nostra, ed è proprio per questo che abbiamo organizzato l’evento di Pisa. Se dovesse scegliere un paese europeo come modello di riferimento quale sceglierebbe? la Spagna ha sicuramente fatto un grandissimo lavoro sulle aree protette e sulla conservazione della biodiversità ma l’esperienza degli Stati Uniti resta notevole. Oltre ad investire molto sui parchi, gli americani sono stati i pionieri di una forma di cultura ambientale ed esprimono una sorta di orgoglio nazionale verso il loro immenso patrimonio. ma, in ogni caso, anche nel resto del mondo, in africa, in cina o in russia, il patrimonio ambientale è sostenuto da finanziamenti pubblici. Solo l’italia non riconosce una copertura finanziaria integralmente pubblica al patrimonio naturale.