La direttrice-gestore dell'istituto paritario Diomede Carafa, Cecilia Majello, opera una smentita all'interrogazione dell'on. Farina, che non fa che smentire se stessa e quanto pubblicato nel Piano dell'offerta formativa (P.O.F.) dell'istituto.
L'on. Farina presenta una nuova interrogazione, nella quale evidenzia le palesi contraddizioni della direttrice-gestore, a partire dai citati e poi rinnegati ruoli di dirigente scolastico e preside. Nella smentita la direttrice elude le domande della precedente interrogazione sul numero degli studenti, sulle rette e sui pagamenti dei docenti, e oltre a dimostrare di ignorare la differenza tra interrogazione e interpellanza, offende altresì la libera iniziativa del parlamentare e più in generale l'attività del Parlamento, insinuando che l'interrogazione sarebbe stata formulata a gentile richiesta, nonché i giornalisti, a cui nega il diritto di far sapere se i dipendenti della scuola siano inquadrati a norma di legge, e se siano regolarmente retribuiti, e così via.
Nel richiedere se l'istituto abbia i requisiti previsti dalla Legge 10 marzo 2000, n. 62, art.1: attestazione della titolarità della gestione, pubblicità dei bilanci, personale docente fornito del titolo di abilitazione, e contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnanti, che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore, l'on. Farina annuncia, tra l'altro, che invierà le sue due interrogazioni al Dirigente scolastico regionale della Campania, all'Ispettore scolastico della Provincia, alla Procura della Repubblica, al Prefetto di Avellino, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, all'Ispettorato del Lavoro, all'INAIL, all'INPS, all'Agenzia delle Entrate e alla ASL di competenza.
L'ufficio stampa
E-mail: farina_g@camera.it
Si allegano le due interrogazioni
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA
SCRITTA 4/06546 (1)
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 300 del 17/03/2010
Firmatari
Primo firmatario: FARINA GIANNI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/03/2010
Destinatari
Ministero destinatario: MINISTERO
DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera
– Per sapere – premesso che:
sul sito dell'istituto paritario «Diomede Carafa» ) tecnico commerciale IGEA – liceo scientifico ITAS – dirigenti di comunità, con decreto N. 1/S del 20 dicembre 2006 – decreto N. 2/S2 – N. 1/S2 del 6 luglio 2009 – codice dell'Istituto: AVTD00500P Via Fontanuova – Ariano Irpino (Avellino), tel. e fax 0825 828790, e-mail: diomedecarafa@libero.it – corso OFIS «Operatore di magazzino merci», ha attirato l'attenzione dell'interrogante il «piano dell'offerta formativa» (P.O.F.) A.S. 2006/2007, dove, a pagina 6, terz'ultima riga, si legge: «Negli ultimi anni ha avuto incremento la coltivazione del tabacco e dell'olio»;
considerando che l'olio non si coltiva, ma si produce, incuriosito da tale strafalcione, l'interrogante ha letto il piano con maggior attenzione e sempre a pagina 6, con meraviglia, ha notato che «Il centro di Ariano Irpino sorge su tre colli sostenuti da robuste mura» e poi ancora, «Nell'ambito del territorio generale funzionano…» e inoltre: «nelle graduatorie dei comuni irpini riferita al numero degli abitanti (23.471)». E ancora: «con la tomba dei Diomede Carafa (vescovo di Ariano nel 1511)» invece che «dal 1511» ancora: «18 mila quintali di latte trasformati nelle aziende o ceduto ai caseifici locali». A pagina 7 un altro errore: «Nel periodo estivo la sua altitudine diventa un piccolo centro di soggiorno…», e si potrebbe continuare così per tutte le pagine rimanenti, riscontrando errori di battitura, di grammatica, di sintassi e di contenuto;
ciò denota ad avviso dell'interrogante in maniera palese una scarsa professionalità dell'istituto, nonché carenze culturali e didattiche;
sul sito vi è la foto degli studenti: se ne contano quattordici (14), tra i quali si nota il figlio della titolare, tale Cecilia Majello Sampietro; tra l'altro, all'interrogante appare censurabile la pubblicazione sul sito della foto degli studenti, tra i quali alcuni senz'altro minorenni;
sul sito vi è anche la foto di nove (9) giovani donne con la dicitura (puntando il cursore) «i docenti del diomede carafa»;
è risultato che una delle insegnanti è la titolare dell'istituto, la già citata Cecilia Majello Sampietro, e un'altra è una segretaria;
i corsi sono organizzati dalla prima alla quinta classe e pertanto si potrebbe desumere che ogni classe è frequentata in media da 2,8 studenti;
se i 2,8 studenti per classe fossero suddivisi tra gli indirizzi tecnico-commerciale, liceo scientifico, dirigenti di comunità e operatore di magazzino merci, se ne potrebbe dedurre altresì che in ogni classe potrebbero essere presenti in media 0,7 studenti;
in definitiva, risulterebbe che ogni dipendente della scuola debba essere a carico di 1,75 studenti, ma se l'insegnamento è differenziato a seconda dell'indirizzo e della classe frequentata da ogni studente, gli insegnanti presenti dovrebbero essere venti (20) e non si capisce come in sette (7) possano svolgere il loro compito;
a pagina 23 del piano dell'offerta formativa, l'istituto dichiara letteralmente che: «La priorità nel settore degli investimenti è determinata dai Consigli di Classe e d'Istituto che stabiliscono quali sono i settori da privilegiare». Il che dimostra, a giudizio dell'interrogante, un'ignoranza estrema delle
competenze degli organi scolastici in quanto i consigli di classe non hanno nessun potere nel determinare gli investimenti ed è impossibile eleggere un consiglio di classe in cui a conti fatti, ogni classe dovrebbe essere frequentata da 0,7 studenti; la titolare della scuola, nel paese di Ariano Irpino, viene comunemente chiamata la preside;
risulta strano che a pagina 26 del P.O.F., paragrafo 41 sia riportato: «il Dirigente Scolastico ha scelto come suo collaboratore la Prof.ssa Puzo Raffaella che sarà di supporto alla didattica a all'organizzazione della scuola, unitamente ai coordinatori delle classi, e i gruppi di lavoro.»; salta agli occhi come non venga citato nome e cognome del dirigente scolastico;
nel paese si vocifera che gli insegnanti non siano pagati, ma svolgano la loro opera soltanto per acquisire punteggi e che gli allievi paghino una retta di 1.500 euro per frequentare un anno scolastico -:
se il numero degli studenti iscritti, comunicato ufficialmente, sia superiore a quello degli studenti realmente frequentanti, nell'obiettivo di ricevere maggiori finanziamenti pubblici;
come sia possibile che l'istituto Diomede Carafa, con tale esigua presenza di studenti e insegnanti, e con un sito web visitando il quale, ad avviso dell'interrogante, si desume in maniera lampante il basso livello culturale e didattico, sia stato dichiarato paritario;
se l'istituto abbia un bilancio economico in attivo incassando dalle rette soltanto 21.000 euro all'anno e dovendo pagare l'affitto dei locali, l'energia elettrica, il riscaldamento, l'acqua, la tariffa per la raccolta dei rifiuti, il materiale didattico, nonché gli stipendi del personale dipendente;
se l'edificio che ospita la scuola sia a norma per quanto riguarda i certificati di igiene e prevenzione incendi previsti dal decreto legislativo n. 81 del 2008;
se la titolare sia laureata e se sì, in quale disciplina, e se abbia i requisiti per essere chiamata preside o dirigente scolastico, e se nell'istituto esista un dirigente scolastico con tutti i titoli previsti;
se intenda inviare in loco ispettori del Ministero ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza;
se intenda revocare il riconoscimento di istituto paritario al Diomede Carafa, che è frequentato soltanto da quattordici (14) studenti. (4-06546)
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE (2) A RISPOSTA SCRITTA 4/07053
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16 – Seduta di annuncio: 316 del 04/05/2010
Firmatari
Primo firmatario: FARINA GIANNI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/05/2010
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE,
DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera
il 17 marzo 2010 l'interrogante ha presentato un'interrogazione a risposta scritta circa l'affaire dell'Istituto parificato Diomede Carafa di Ariano Irpino, al quale non è stata data ancora risposta;
notizia dell'interrogazione è stata data sia da giornali irpini (7 aprile) che nazionali; quanto riportato tra virgolette è trascritto integralmente e comprensivo, di conseguenza, degli errori;
venerdì 9 aprile, è stata pubblicata una smentita a firma della titolare della ditta individuale che gestisce l'istituto paritario Diomede Carafa, tale Cecilia Majello. Tratta dal quotidiano Buongiorno Campania edizione dell'Irpinia, la trascrivo integralmente: «La sottoscritta Cecilia Majello nel citato Istituto Scolastico esistente sotto forma di ditta individuale, svolge la funzione di direttrice/gestore senza aver mai ricoperto il ruolo ascrittole giornalisticamente di Preside o Dirigente Scolastico, trattandosi di due figure completamente diverse: già nel gennaio 2010 l'istituto de quo ha subito verifiche Inps e Ispettorato del Lavoro; da entrambe le verifiche non è stata riscontrata alcuna violazione o irregolarità, né sotto il profilo contributivo, né, meno che mai, sotto il profilo della sicurezza degli ambienti di lavoro e della salvaguardia dell'incolumità di coloro i quali frequentano l'istituto; i docenti dell'istituto, debitamente selezionati sulla base dei requisiti di legge, ancorché tale circostanza non competa né a chi ha richiesto l'interpellanza parlamentare né all'articolista, sono regolarmente pagati sulla base dei Contratti Collettivi nazionali di Lavoro; ogni classe è provvista del numero di alunni tassativamente previsto dalla norma per l'espletamento delle attività curriculari e ogni singolo alunno versa regolare retta, debitamente fatturata sulla base delle tariffe dell'istituto; l'Istituto Diomede Carafa è provvisto di coordinatore didattico e non di un dirigente scolastico, essendo l'istituto paritario; l'Istituto Diomede Carafa non ha mai avuto dal MIUR o da altro ente preposto ad erogazione di finanziamento pubblico, alcuna somma o versamento di sorta, ma ha solo partecipato a progetti scolastici, i cui relatori sono stati regolarmente pagati;
l'interrogante rileva che, dopo la pubblicazione della citata interrogazione sui giornali, la signora Cecilia Majello è improvvisamente diventata direttrice-gestore e non più dirigente scolastico o preside;
la «smentita», formulata, ad avviso dell'interrogante, con terminologie leguleie, di fatto non smentisce nulla, se non quanto lo stesso istituto presenta nel piano dell'offerta formativa (P.O.F.), dove a pagina 4, al punto 41, è riportato testualmente: «collaboratori del Dirigente Scolastico», a pagina 5, ultima riga, tra le risorse dell'Istituto è citata «una presidenza», a pagina 21, al punto 37, si legge: «per il corrente anno scolastico le funzioni di segretario del Collegio Docenti sono assunte dalla professoressa Ciano Linda, collaboratrice del Dirigente Scolastico», a pagina 22 par. 41 è riportato: «il Dirigente Scolastico ha scelto come suo collaboratore la professoressa Puzo Raffaella che sarà di supporto alla didattica a all'organizzazione, unitamente ai coordinatori delle classi e i gruppi di lavoro.»: a pagina 25 punto 46, articolo 3 è scritto: «per fatti che turbino il regolare andamento della scuola è inflitta da preside la sospensione da uno a tre giorni con eventuale obbligo di frequenza.», all'articolo 4 è citato: «Per atteggiamento gravemente offensivo nei riguardi dei docenti, compagni del personale della Scuola, il dirigente scolastico, dopo aver sentito dall'alunno le ragioni che hanno determinato il comportamento scorretto, relaziona al Consiglio di Classe che può emanare una sanzione…»;
la signora Majello nella sua «smentita» dichiara di svolgere le funzioni di direttrice-gestore, senza aver mai ricoperto il ruolo ascrittole giornalisticamente di preside o dirigente scolastico e che l'istituto Diomede Carafa è provvisto di coordinatore didattico e non di dirigente scolastico essendo l'istituto paritario;
purtroppo, come si evince da una lettura attenta del P.O.F. oltre agli errori grammaticali e di sintassi, si può notare che la figura di direttrice-gestore non esiste, mentre sono ampiamente citate le figure del dirigente scolastico e del preside;
nella sua «smentita», la direttrice-gestore dichiara: «ogni classe è provvista del numero di alunni tassativamente previsto dalla norma per l'espletamento delle attività curriculari e ogni singolo alunno versa regolare retta debitamente fatturata sulla base delle tariffe dell'Istituto,», ma si guarda bene dal comunicare quanti siano gli alunni per classe, quante sono le classi e quali siano le tariffe dell'istituto, che per una questione di trasparenza sarebbe opportuno fossero pubblicate sul sito web dell'istituto stesso;
la direttrice-gestore afferma «i Docenti dell'Istituto, debitamente selezionati sulla base dei requisiti di legge ancorché tale circostanza non competa ne a chi ha richiesto l'interpellanza parlamentare, ne all'articolista, sono regolarmente pagati sulla base dei Contratti Collettivi Nazionali di lavoro» queste dichiarazioni dimostrano che la direttrice – gestore non conosce la differenza tra interpellanza e interrogazione a risposta scritta, mentre afferma che le interrogazioni siano formulabili a «gentile richiesta»; la smentita così formulata, ad avviso dell'interrogante, offende il Parlamento e le attività di sindacato ispettivo, prerogativa di ogni parlamentare, nonché i giornalisti a cui nega il diritto di far sapere se i dipendenti della scuola siano inquadrati a norma di legge o meno e se siano regolarmente retribuiti;
sul Corriere del 9 aprile del 2010 la direttrice-gestore dichiara «la scrivente infine, ritiene di avere l'obbligo di precisare che per i fatti indebitamente ascrittele, per tutti i danni che ne deriveranno, ha già dato incarico legale per essere tutelata in ogni sede giurisdizionale»;
l'interrogante si riserva di iniziare pertanto l'interrogazione a risposta scritta del 17 marzo 2010, e la presente al dirigente scolastico regionale della Campania, all'ispettore scolastico provinciale di Avellino, alla procura della Repubblica, ai carabinieri, alla polizia di Stato, alla Guardia di finanza, all'Ispettorato del lavoro, all'INAIL, all'INPS, all'Agenzia delle entrate e alla ASL di competenza;
ai sensi della legge 10 marzo 2000, n. 62, articolo 1, comma 4, le scuole paritarie devono essere in possesso, tra l'altro, dei seguenti requisiti: attestazione della titolarità della gestione, nonché pubblicità dei bilanci, personale docente fornito del titolo di abilitazione, e contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnanti, che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore -:
se gli studenti siano 14 come da foto pubblicata sul sito web dell'istituto o superino quel numero;
se sia vero che una parte degli studenti iscritti non frequenta la scuola e che tra l'altro soltanto una parte degli iscritti si presenti agli esami;
se gli studenti debbano giustificare le assenze, se queste siano scritte sui registri e quante ce ne siano state dall'inizio dell'anno scolastico;
se sia vero che in questo e nei precedenti anni scolastici si siano iscritti studenti residenti in altre città d'Italia lontane da Ariano Irpino;
se sia vero che studenti iscritti per diversi indirizzi scolastici frequentino la stessa aula e ascoltino la stessa lezione;
se sia vero che studenti di classi diverse frequentino la stessa aula e ascoltino la stessa lezione;
quale sia stata negli ultimi tre anni scolastici la percentuale dei promossi rispetto agli iscritti e ai frequentanti;
se la direttrice-gestore, che nella smentita si firma Cecilia Majello, senza citare l'eventuale titolo di dottore, abbia conseguito un'abilitazione all'insegnamento;
se siano disponibili i principali dati concernenti i bilanci dell'istituto degli ultimi tre anni;
se gli stipendi e i versamenti contributivi dei docenti siano stati erogati in maniera da garantire la tracciabilità dei pagamenti;
se le rette degli studenti siano state pagate attraverso assegni, bonifici bancari o carta di credito;
se sia vero che gli studenti per sostenere gli esami, debbano effettuare ulteriori pagamenti che superano i 1000 euro, mentre la tassa governativa dovuta ammonta soltanto a poche decine di euro;
se la partecipazione a progetti scolastici da parte dell'istituto Diomede Carafa abbia attivato finanziamenti pubblici per la citata scuola;
se ai sensi della legge 10 marzo 2000, n. 62, articolo 1, comma 6, il Ministero non debba accertare la permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità dell'istituto Diomede Carafa. (4-07053)