Ora piu’ che mai, occorre cambiare la legge elettorale e ristrutturare i partiti, i cittadini sono stanchi e disillusi dalle istituzioni e all’ultima elezione con il calo degli afflussi hano voluto dare un chiaro messaggio al legislatore: ” Ritorniamo al voto di preferenza”. Gli ultimi eventi di cattiva politica e cattica amministrazione dello Stato, in primo luogo, Scajola, un ministro corrotto, ma non sapeve di esserlo e l’untimo e’ Ciarrapico, un senatore accusato dal 2002 di truffa aggravata e appropriazione indebita ai danni dello Stato, dovono indicare ai riformatori di destra e manca di rivedere la legge elettorale e il modo di come i partiti scelgono e seguono i loro candidati e parlamentari. (1) Aolire la Porcellum e ritornare al voto di preferenza con un parlamento pulito, in altri paesi europei, faccio l’esempio anglosassone, quando avvengono casi del genere e lo stesso partito a suggerire le dimissioni e spostare i “birbantelli” nei backbench, solo se commettono delle infrazioni leggere altrimenti vanno in galera, in Inglilterra non esiste l’immunita’ o giunte per le autorizzazioni a procedere. Questo non e’ il caso italiano, anzi in tre occasioni Silvio Berlusconi ha respinto persino le dimissioni, di Cosentino, Bertolaso e inoltre ha permesso a Di Girolamo pur essendo indagato di rimanere in senato per oltre un anno e mezzo. Se di riforme dobbiamo realmente parlare, incominciamo ad imporre ai partiti di non candidare piu’ chi e’ indagato o in attesa di giudizio. In parlamento c’e’ una iniziativa legislatura popolare (art.cost.71) presentata da Grillo; la si approvi.