Dimissioni Scajola: un atto dovuto e tardivo

Autore IDV Staff

Oggi il ministro Scajola si è dimesso. Qualche giorno fa era venuta a galla la notizia secondo la quale avrebbe intascato circa un milione di euro in nero dal costruttore Anemone (quello della cricca del cemento…) per comprare una casa a Roma. Stamattina abbiamo registrato le sue dimissioni.
Un atto dovuto e tardivo che ripropone una questione ormai vecchia a causa di questo Governo: quella morale.
Di seguito la trascrizione dei video interventi odierni di Leoluca Orlando (portavoce di Italia dei Valori) e Massimo Donadi (Capogruppo alla Camera di Italia dei Valori)

LEOLUCA ORLANDO: La casta non può essere intoccabile. Occorre che ciascuno si assuma le proprie responsabilità e occorre che l'inchiesta proceda per accertare ogni responsabilità, anche penale, del ministro Scajola.
Avremmo preferito che questi otto giorni non registrassero, come hanno registrato, una mortificazione delle istituzioni. Bene avrebbe fatto il ministro Scajola a dimettersi subito.
Il Governo, adesso, deve riferire in Parlamento e i magistrati devono procedere nell'inchiesta nei confronti del ministro Scajola.

MASSIMO DONADI: Dopo giorni passati ad arrampicarsi sugli specchi, le dimissioni Scajola sono un atto dovuto ma tardivo. Speriamo che adesso il Governo, se davvero vuole fare le riforme, parta da una serie di norme vere e incisive contro la corruzione che nel nostro paese dilaga.
Norme contro la corruzione le chiedono la stragrande maggioranza dei cittadini Italiani, per cui siamo pronti a votarle, chiunque le proponga.
Questa maggioranza è allo sbando. Le divisioni sono ogni giorno più profonde. Sono tenuti insieme solo dal potere e dalla voglia di stare aggrappati al Governo. Quanto questo possa durare è impossibile dirlo.
Sicuramente la compattezza delle opposizioni ha inciso molto nelle dimissioni di Scajola. E questa è la dimostrazione che se l'opposizione fosse sempre più determinata e più incisiva nel rivendicare la non negoziabilità dei valori etici, di trasparenza, di legalità, di onesta, potrebbe farsi valere molto di più in Parlamento.
Questo è un esecutivo che ormai sbanda palesemente: non ha un'idea della politica economica, non ha idea delle riforme. Finora quello che ha fatto è stato solo difendere Berlusconi e tutti i ministri che di volta in volta ne hanno avuto bisogno, dalle accuse che piombano loro sul capo.
Queste dimissioni riaprono il capitolo della questione morale. Un capitolo che si arricchisce, purtroppo, ogni mese di nuovi episodi. Ci sono state le dimissioni di Scajola per la sua insostenibilità di permanenza al Governo ma ci sono casi gravissimi, come le mancate dimissioni di Fitto e Cosentino.

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