Il clamore suscitato dal recente episodio concernente i diritti di noleggio delle partiture musicali del nostro inno nazionale è fondato sul nulla e frutto di una generale disinformazione che è necessario correggere.
Le esecuzioni e le rappresentazioni dell’inno nazionale sono, e restano, non soggette al diritto d’autore, in ragione della caduta in “pubblico dominio” dei diritti, essendo decorsi più di 70 anni dalla morte degli autori. Conseguentemente la SIAE non procede ad incassi relativamente alle manifestazioni in cui l’inno viene eseguito.
La questione recentemente dibattuta sui mezzi di comunicazione concerne invece il diritto di noleggio delle partiture musicali, diritto che spetta alle case editrici della c.d. “musica a stampa”, per ciò che attiene all’utilizzo degli spartiti da parte degli orchestrali. Questi diritti sono riconosciuti in tutta Europa e confermati dalla Direttiva europea 2001/29/CE (art. 5).
Nel caso in questione, titolare dei diritti di noleggio è la casa editrice Sonzogno, che ha affidato alla SIAE l’incarico, meramente esecutivo, di incassare le somme ad essa spettanti, in forza di appositi accordi contrattuali.
Gli equivoci insorti e strumentalmente utilizzati mediaticamente per attacchi alla SIAE, istituzione che da più di un secolo è preposta alla promozione della cultura in Italia attraverso la tutela economica dei soggetti, autori ed editori, che la producono, spingono la Società a rinunciare nei confronti della casa editrice Sonzogno all’incarico di riscuotere i predetti diritti di noleggio, assumendosene la relativa responsabilità.
Ciò a tutela dell’immagine della Società ma anche allo scopo di richiamare ancora una volta l’attenzione dei cittadini e dei mezzi di comunicazione sulla reale portata, e sul valore, dei diritti d’Autore, diritti che, in generale, riguardano innanzitutto la persona, nella sua creatività intellettuale e quindi la Comunità tutta, nella sua crescita civile, culturale ed economica.
Roma, 29 aprile 2010
Direzione Generale SIAE
Gentile Direttore,Le allego il comunicato che spiega correttamente quanto avvenuto sull’Inno di Mameli. Le sarei grata se volesse pubblicarlo poiché la SIAE non ha chiesto e non chiederà mai diritti d’autore sull’Inno di Mameli. Si è trattato di un colossale equivoco. La ringrazio dell’attenzione Daniela d'IsaCapo Ufficio Stampa SIAE