Mentre è in corso la realizzazione delle nuove trasversali alpine – opere colossali destinate al potenziamento dei collegamenti per il trasporto delle persone e delle merci tra l’Italia e Svizzera – assistiamo paradossalmente allo smantellamento dei collegamenti esistenti, con la soppressione di molte tratte ferroviarie o dell’EuroNight Luna, soppresso dal 12 dicembre 2009. Tutto ciò ha generato molte proteste da parte dei cittadini dei due Paesi, colpiti dall’abolizione di un servizio importante. Dopo vari interventi a livello parlamentare volte a riconsiderare la soppressione e a ripristinare i collegamenti, l’on. Franco Narducci e il Sen. Claudio Micheloni hanno incontrato oggi pomeriggio, in Senato, una delegazione delle Ferrovie dello Stato s.p.a. e di Trenitalia s.p.a. per una valutazione collegiale e per trovare una soluzione rispondente alle esigenze degli utenti, che purtroppo hanno subito forti disagi in seguito alla decisione di sopprimere vari collegamenti diurni e notturni tra Italia e Svizzera.
I rappresentanti di FFS e Trenitalia hanno evidenziato che è cambiata la modalità di gestione dei collegamenti con la Svizzera dopo la cessazione dell’attività della compagnia ferroviaria Cisalpino SA. Infatti le società italiane hanno deciso di assicurare in modo indipendente il traffico viaggiatori tra Svizzera e Italia riprendendo l’offerta del Cisalpino che attraversava i varchi di Domodossola e Chiasso. La soluzione adottata, che come noto ha suscitato molto malcontento nella Confederazione, ha puntato su Milano come hub italiano di smistamento. Secondo gli interlocutori dei parlamentari eletti all’estero i collegamenti internazionali diretti tra Italia e Svizzera erano troppo onerosi poiché la domanda non era sufficiente per coprire i costi, un aspetto decisivo per ha pesato per la soppressione dei treni di lungo tragitto. Considerazioni che non convincono l’on. Franco Narducci e il Se. Micheloni, che hanno precisato come sia la comunità italiana in Svizzera sia gli svizzeri stessi hanno ripetutamente e con forza manifestato il loro disagio per la decisione di sopprimere i collegamenti internazionali diretti come le tratte Zurigo-Lecce o Zurigo-Roma. Infatti, secondo Narducci, se si approfondise l’analisi di mercato si può individuare una domanda sufficiente a rendere sostenibile, per la Holding ferroviaria italiana, il costo della tratta internazionale diretta. La delegazione italiana ha sottolineato, in ogni caso, che i treni a lunghissima percorrenza sono destinati a scomparire per far posto a percorsi più brevi e di qualità.
I due parlamentari eletti all’estero hanno sottolineato che vi sono continue richieste dalle comunità italiane all’estero per il ripristino dei collegamenti in questione e pertanto hanno chiesto di conoscere i dati in base ai quali sono stati effettuati i tagli e i collegamenti di lunga percorrenza Italia – Svizzera ritenuti troppo onerosi. Inoltre, hanno evidenziato che oltre ad una valutazione economica andrebbe anche fatta una valutazione politica. Si è parlato anche dei collegamenti con trasporto di auto a seguito, ma tale servizio, a detta della delegazione di FFS e Trenitalia, è eccessivamente oneroso ed è esistito fin quando ha ricevuto sovvenzionamenti pubblici alla stessa stregua della tratta Zurigo – Roma, soppressa nel 2007. Sia Narducci che Micheloni hanno invitato gli interlocutori a ricalibrare l’indagine di mercato circa l’utenza della tratta a lunga percorrenza Italia – Svizzera considerando anche il bacino di utenza derivante dal mercato svizzero e facendo osservare che molti italiani all’estero, a differenza di prima, non utilizzano più l’automobile come mezzo per il rientro periodico in Patria. Hanno inoltre evidenziato che le strategie italiane risultano poco comprensibili se si guarda a quelle degli atri Paesi, in particolare Francia e Germania, che hanno mantenuto importanti collegamenti a lunga percorrenza per raggiungere agevolmente le maggiori città europee da Zurigo. Hanno inoltre fatto notare che i collegamenti ferroviari, anche in vista del potenziamento del traffico ferroviario che risulterà con l’entrata in funzione del corridoio nord-sud, sono estremamente preziosi per il rilancio del turismo italiano, soprattutto quello del fine settimana diretto alle città d’arte, ed ha chiesto di reintrodurre il treno notturno almeno nei fine settimana. Una ipotesi che sarà valutata dopo attenti studi di mercato che saranno effettuati da FFS e Trenitalia. I due parlamentari e gli interlocutori hanno condiviso la necessità di proseguire il dialogo avviato.