LA POLITICA ITALIANA ETERNAMEMTE DALLO PSCHIATRA

Lo dice l’esperto, Berlusconi, Bossi e Fini e qualcun’altro,farebbero meglio ad accettare la ricetta della dottoressa Di Giannantonio, lo stress potrebbe incidere sulle riforme. Consiglierei a Silvio di andare a lavotare per due settimane come precario in una fabbrica del Sud. A Bossi due settimane nelle terre dei Vikinghi i suoi padrei e assorbire la loro democrazia e a Fini due settimane a Fiuggi dicono che l’acqua e’ molto byona e potrebbe fargli un fran bene, a qualcun’altro lo manderei volentieri al quel paese mi dicono che schriarisca le idee, chiedetelo ai 2 milioni e mezzo di disoccupati e altrettanti precari loro di stress se ne intendono e ne sanno piu’ dei politici. Io invece avrei un altra ricetta a domani..(Carmine Gonnella)
Tensione nel Pdl, lo psichiatra: ''Ecco la 'ricetta' contro lo stress da politica''
Roma, 24 apr. (Adnkronos Salute) – Quando lo stress da scontro politico si fa sentire di più, “il rimedio migliore è quello di tentare di prendersi del tempo. Di fermarsi, evitando reazioni non meditate”. Parola di Massimo Di Giannantonio, docente di psichiatria all'università Gabriele D'Annunzio di Chieti.
“Insomma, anche nei momenti di particolare intensità e scontro è bene non reagire come se si fosse in guerra, ma cercare di ritrovare la dimensione razionale. E questo nonostante si sarebbe naturalmente portati a privilegiare quella emotiva”.
Nella sua personale 'ricetta' contro lo stress che può colpire i politici, Di Giannantonio mette al primo posto il rifiuto di reazioni “istintive e non mediate”.
“In ogni tempesta emotiva – spiega Di Giannantonio – per ritrovare la bussola è sempre consigliabile prendersi del tempo, concedersi una passeggiata, una sosta in un luogo amato, che magari susciti piacevoli ricordi del passato”. Ognuno di noi, dice lo psichiatra all'Adnkronos Salute, possiede qualcuno di questi 'luoghi della memoria', in cui ci si sente a casa, “che possono ritemprare in un momento di particolare tensione”.
“E' importante, inoltre – prosegue – cercare di non sentire le critiche dell'altro come un attacco a se stesso, ma contestualizzarle. Insomma, è utile riuscire ad attribuire al pensiero altrui il valore di un differente punto di vista, criticabile ma non da distruggere”. E ancora, “mai reagire d'istinto – ribadisce lo psichiatra – come se si fosse in guerra. Lo stress ruba tempo al dialogo, ma riflettendo e soprattutto rispettando l'interlocutore si può passare dallo scontro al confronto”. Infine “mai isolarsi e chiudersi” rimuginando, “ma fermarsi sempre ad ascoltare davvero”, per fare in modo che il confronto si trasformi in un'occasione di crescita.
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