Fini se ne va. Fini lo cacciamo. Fini resta. Fini crea la corrente. Fini fa un nuovo partito. Fini faccia quello che gli pare.
Diciamo la verità, Fini ha rotto le scatole, e ci sta facendo perder tempo. Il Paese ha bisogno di essere governato con serenità, e il governo e il Presidente del Consiglio non può stare dietro ai capricci di uno che si è scagliato contro il suo benefattore appiattendosi su posizioni estremiste che somigliano più a quelle di Di Pietro e del Partito Democratico, che a un co-fondatore del maggior partito del Paese che dovrebbe trainare il governo.
Se aveva qualcosa da dire, poteva farlo direttamente nel partito e lavare i panni sporchi in famiglia, invece di dirlo ai quattro venti. Cosi ha fatto la figura dell’uomo dei bassifondi popolari che vuole l’esibizionista, per farsi notare. Ma ha solo fatto una magra figura.
Fini non è più il leader di quella destra che era capace di piegare la sinistra e di azzerare con due parole le stupidaggini che tirava fuori Di Pietro. Egli ha dimostrato solo di essere un opportunista a caccia di consensi tra i suoi ex avversari, dimostrando tutta la sua ipocrisia e incoerenza. Un liberalismo radicale che non ha capo ne coda, e ancor più che non fa parte della sua storia e delle sue tradizioni..
Diciamo pure un'altra verità, Fini si sta scagliando contro la Lega, perché la Lega ha sostituto in toto le aspettative del popolo di destra che era del MSI e poi di AN, essa è ormai un partito che potrà liberamente ispirarsi alla destra liberale europea (specularmente alla socialdemocrazia sull’altro versante). Ormai la Lega raccoglie consensi sul territorio perché è rimasto l’unico partito che cura e lavora sul territorio, e per fortuna di tutti, solo su un territorio limitato, altrimenti avrebbe attecchito dappertutto.
Fini resta? Fini crea la corrente? Personalmente penso che se resta, io mi vergognerei se fossi in lui, non fosse per altro perché è stato battuto, ha ricevuto solo undici consensi su un totale di 171 componenti della direzione. Tanto che lo stesso Berlusconi gli ha fatto notare: “Chi ha il sei per cento del partito non puo' presiedere la Camera dei Deputati”, e Fini confermando che in realtà, il problema non è politico ma di poltrone, ha risposto: “Non ho nessuna intenzione di lasciare la presidenza della Camera”.
Quindi crea la corrente? Va bene può anche crearla, ma deve attenersi poi alle scelte democratiche della maggioranza del partito e sostenere la maggioranza, e sostenere il governo, anche quando non è d’accordo. Io non credo che le correnti siano una “metastasi”, come dice Berlusconi, le correnti ci sono in tutti i partiti, possono anche aiutare , stimolando il dibattito, a prendere giuste decisioni, ma una volta che si va ai voti, vale la maggioranza.
Allora separati in casa. Non mi sembra che si possa essere separati in casa. Mia madre diceva che quando una tazzina si è rotta è meglio gettarla, incollata non tiene molto.
Allora Fini va via? E cosa e chi ci guadagna?
Ma se Fini abbandonasse il centrodestra,non sarebbe di certo la sinistra ad avere grandi vantaggi elettorali, e il PDL perderebbe ben pochi consensi. Forse uno zero virgola, tanto per dimostrare il peso di Fini senza Berlusconi. E i voti che gli ex AN che non seguirebbero Fini e non andrebbero al PDL, andrebbero di sicuro alla Lega o all’astensionismo.
Fini con Rutelli e Casini? Giuro che mesi fa, scrissi un articolo che paventava quest’ipotesi, ma oggi non mi sembra più praticabile, perché la politica filo ebraica e alcune considerazioni sulla bioetica non credo si sposerebbero con la politica clericale di Casini e le stranezze rutelliane.
Inoltre, le elezioni anticipate non sono una strada praticabile, tanto i numeri ci sono tutti per andare avanti fino alla fine della legislatura e fare le riforme necessarie, anche perché male che vada, a tante cose di valore morale non c’è prezzo, ma per tutto il resto c’è………una famosa carta di credito.
Gennaro Ruggiero www.gennaroruggiero.com
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