Truffa dei semafori a Parma

Il responsabile provinciale dell'Italia dei Diritti: “Penso a tutte quelle persone che hanno pagato multe ingiuste e che difficilmente rivedranno i propri soldi”

“La cosa che più lascia esterrefatti è vedere come questi personaggi dell'amministrazione pubblica vengano soltanto trasferiti da un ufficio all'altro, senza subire mai un licenziamento”. Così Alessandro Damalio, responsabile per la Provincia di Parma dell'Italia dei Diritti, commenta l'iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano di Claudio Malvasi, il comandante dei vigili delle Terre Verdiane che avrebbe accettato mazzette da Raoul Cairoli, l'imprenditore dei tristemente noti T-Red, e Andrea Lamoretti, amministratore della Comeser, al fine di piazzare semafori truccati in punti strategici di maggiore “resa”.
“Cairoli non sembra certamente un personaggio affidabile visti i suoi capi d'imputazione”, spiega Damalio, che ricorda le indagini in corso nell'ambito dell'alterazione dei semafori da parte dell'imprenditore. “Spero solo che non si risolva tutto con il solito lassismo – prosegue il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – perché penso a tutte quelle persone che hanno pagato multe ingiuste e che difficilmente recupereranno i propri soldi. D'altra parte l'Italia è un paese che sembra sempre più a due correnti: chi deve pagare e chi non deve assolutamente”.

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