SEMINARIO SU : INFORMAZIONE ITALIANA ALL’ESTERO TRA CANCELLAZIONE E RILANCIO

I partecipanti al Seminario Internazionale sull'Informazione italiana nel Mondo, svoltosi a Montreal il 9 aprile 2010, al Centro Leonardo da Vinci, per iniziativa del Comites e del CGIE Canada hanno approvato la presente

RISOLUZIONE DI MONTREAL

L'informazione e' un bene pubblico essenziale per la qualita' della democrazia per la convivenza e la coesione sociale e di una comunita'. A livello internazionale assume particolare valore la specificita' dei media italiani all'estero quale ponte tra culture, identita' e sviluppo economico nel mondo globalizzato.

L'italianita' in questo senso non puo' essere considerata un concetto astratto, ma una condizione che deve essere sostenuta e valorizzata in coerenza con i riconoscimenti sanciti dalla Costituzione.

Destano pertanto profonda preoccupazione le conseguenze provocate dai tagli generalizzati ai finanziamenti all'editoria italiana nel mondo decisi poco piu' di un mese fa dal Governo e ratificati dalla maggioranza del Parlamento.

Il seminario di Montreal esprime con chiarezza l'idea che questo debba essere il tempo delle regole, della trasparenza e dell'efficacia degli interventi pubblici, finalizzati a tutelare e valorizzare la ricca e plurale rete dell'informazione italiana all'estero come bene pubblico.

E' insostenibile la retroattivita' dei tagli sul 2009 che, intervenendo prima di qualsiasi nuovo quadro normativo, mettono in grande difficolta' e in alcuni casi compromettono la continuita' di attivita' storiche editoriali che svolgono un ruolo incisivo verso la comunita' italiana e nelle relazioni con le istituzioni civili ed economiche dei Paesi di ospitalita'. La rete dell'informazione italiana nel mondo costituisce un bene ed un vantaggio per l'Italia e per il sistema Paese.

Il seminario condivide le iniziative, sostenute anche dai due ordini del giorno bipartisan votati in Parlamento, finalizzate al recupero immediato delle risorse tagliate e chiede l'avvio contestuale di una riforma condivisa del settore.

Non chiediamo assistenzialismo ne' contributi a pioggia, ma sostegno finalizzato alla promozione di progetti editoriali di qualita', capaci di raggiungere i nostri connazionali e sottoposti ad accertamento sulla diffusione.

Da un lato gli organi di informazione comunitaria realmente presenti nel territorio, dall'altra le aziende editoriali strutturate che, come nel caso dei quotidiani storici, offrono informazione professionale con l'impiego di personale qualificato e promuovono imprenditorialita' e innovazione di settore.

In questa direzione sono urgenti scelte strategiche capaci di produrre valori immateriali (conoscenza, istruzione, lingua, partecipazione civica, multiculturalita') e materiali (sviluppo economico, made in Italy, turismo, commercio).

Tutto cio' richiede come precondizione il riconoscimento istituzionale dell'informazione italiana all'estero, che deve essere coinvolta assieme alle rappresentanze istituzionali delle comunita' italiane nel mondo, sia negli Stati Generali dell'editoria ripetutamente annunciati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia nell'intero processo di definizione della auspicata riforma.

Analogamente si chiede il riordino e la riqualificazione di Rai Internazionale affinchè possa diventare una rete di qualita' nel sistema della TV pubblica italiana nel mondo, capace anche di avviare quell'informazione di ritorno rimasta finora nell'album delle buone intenzioni.

Chiediamo con urgenza un “tavolo di concertazione” a Palazzo Chigi che metta assieme Dipartimento dell'Editoria, Ministeri dell'Economia e degli Affari Esteri con le Rappresentanze interessate (dei cittadini italiani e della stampa italiana all'Estero) per ripristinare le risorse tagliate e riqualificare gli interventi pubblici a sostegno dell'Informazione italiana nel Mondo.

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