Comitato nazionale di Radicali Italiani: il testo della mozione generale approvata all’unanimità , con due astensioni

MOZIONE GENERALE

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma il 16, il 17 ed il 18 aprile 2010, udite le relazioni del Segretario e del Tesoriere, le approva.

Il Comitato, con riferimento alle elezioni del 28 e 29 marzo 2010, prende atto della sconfitta della Lista Bonino-Pannella per aver fallito l’obiettivo della presentazione delle candidature in tutte le 13 Regioni chiamate alle urne, obiettivo individuato per proseguire la lotta politica nonviolenta per l'affermazione dello stato di diritto e della democrazia che già aveva connotato la campagna per le elezioni europee del giugno 2009.

Ribadisce il carattere antidemocratico anche di queste elezioni Regionali, a cominciare dalla manipolazione delle leggi elettorali avvenuta in sei regioni sino a poche settimane dal voto e dall’impossibilita, in molti casi, di raccogliere le sottoscrizioni degli elettori a causa di una gravissima incertezza sugli adempimenti necessari, protrattasi sino a trenta giorni della scadenza dei termini.

Durante la fase prelettorale di presentazione delle liste di candidati, le istituzioni della Repubblica si sono rese responsabili di una serie senza precedenti di omissioni e di violazioni di obblighi di legge che hanno negato ai cittadini il godimento dei diritti civili costituzionalmente garantiti. Il Ministero dell’interno, infatti, non ha impartito alle oltre 200 mila persone cui la legge affida la funzione di autenticare le firme le disposizioni necessarie per esercitare utilmente il loro potere-dovere di farlo; Comuni, Province, Tribunali e Procure non hanno predisposto ed organizzato un adeguato servizio pubblico di autenticazione; la Rai, violando quanto previsto dalla legge e dal Regolamento della Commissione parlamentare di vigilanza, ha trasmesso le informazioni relative alle procedure elettorali e le modalità per sottoscrivere le liste di candidati solo negli ultimi sei giorni ed in orari di bassissimo ascolto.

È accaduto così che l’onere della raccolta firme, nato per arginare le candidature temerarie e le liste senza rappresentatività, sia divenuto uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni di quelle forze politiche che vivono al di fuori del recinto partitocratico.

Il Comitato individua nell’illegalità che in Italia caratterizza anche il momento elettorale la causa oggettiva della mancata presentazione della Lista Bonino-Pannella in Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria, Veneto, e dei risultati irrisori ottenuti in Calabria, Campania, Piemonte, Puglia, e Toscana, rispetto ai quali sottolinea la cancellazione pressoché assoluta dei Radicali dai telegiornali e dalle trasmissioni di approfondimento realizzatasi subito dopo il voto delle europee del giugno 2009 .

Pur tuttavia, riconosce le responsabilità dell’intero movimento radicale, a fronte della consapevolezza del contesto antidemocratico in cui si sarebbe operato, per non aver affrontato le elezioni regionali con la stessa radicalità di obiettivi delle europee, a partire dal progetto di riforma americana dell’Europa, dello Stato italiano e delle regioni.

Il Comitato rivendica, però, il ruolo di protagonista che il movimentostesso ha assunto durante l’intera campagna elettorale, in virtù della singolarità che ne ha fatto l’unico difensore dei diritti di tutti, come quando prima della scadenza del termine per la presentazione delle candidature Emma Bonino, con uno sciopero della fame e della sete, denunciò all’opinione pubblica ed ai vertici istituzionali del Paese –questa volta rimasti silenziosi e inerti- la realtà di una situazione che non danneggiava tanto i Radicali e le forze politiche minori ma negava i diritti di milioni di italiani, rendendo l'intero processo elettorale fuorilegge.

Plaude alla tenacia dei dirigenti e dei militanti radicali che in Lombardia, coordinati da Marco Cappato e da Lorenzo Lipparini, e nel Lazio con Diego Sabatinelli, sono riusciti a far emergere con forza il significato di vent’anni di lotta contro le illegalità commesse da tutti i partiti, meno che dai Radicali, nella raccolta delle firme.

Ringrazia tutti gli altri compagni che hanno compiuto analoghe verifiche la cui valutazione è in corso – è il caso della Liguria, delle Marche, della Toscana e dell’Umbria– o ai quali una pubblica amministrazione letteralmente impazzita ha negato il diritto all’accesso agli atti che era stato concesso nelle altre Regioni.

Il Comitato rivendica altresì la solitaria difesa del diritto dei cittadini a determinare le proprie scelte politico-elettorali attraverso un’informazione completa e corretta, che ha visto nell’approvazione in Commissione parlamentare di vigilanza del regolamento proposto da Marco Beltrandi il risultato di una decennale azione politica e legale. Di fronte a norme che assicuravano per la prima volta l’effettiva parità di condizioni tra le liste concorrenti, i vertici della Rai hanno reagito stravolgendo la lettera e lo spirito del regolamento, sospendendo illegittimamente le trasmissioni di maggior ascolto ed organizzando un palinsesto volto ad impedire ai cittadini di conoscere le proposte delle diverse forze politiche, trovando in questo disegno la complicità dei principali responsabili dello sfascio del servizio televisivo, pubblico e privato. La Lista Bonino-Pannella, ad esempio, in tutta la campagna elettorale ha potuto raggiungere, per pochi minuti, poco più di 6 milioni di spettatori attraverso i programmi di comunicazione politica delle tre reti Rai e circa 2 milioni attraverso le tre reti Mediaset. Dati che confermano la ragionevolezza della richiesta radicale di slittamento del voto per restituire ai cittadini le previste quattro settimane di campagna elettorale, proposta che purtroppo non è stata raccolta dagli alleati che avevano organizzato la manifestazione di Piazza del Popolo. Allo stesso modo, quando il Presidente del Consiglio occupava mediaticamente il Paese, l’unica reazione organizzata è stata l’occupazione di alcuni uffici della Rai da parte dei deputati radicali Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti e la manifestazione di un centinaio di militanti, mentre sarebbe stata necessaria la partecipazione di decine di eletti di tutti i partiti unitamente a numerose manifestazioni davanti alle Prefetture italiane.

Il Comitato prende atto che la lotta per l’affermazione dello stato di diritto e della democrazia, condotta dai Radicali durante l’intera campagna elettorale, dalla fase di presentazione delle candidature ai diritti dei cittadini in materia radiotelevisiva, è stata combattuta nella totale assenza del Partito Democratico e degli altri alleati.

Nel ritenere essenziale che quanto fatto sino ad oggi solo dai Radicali diventi patrimonio comune di tutti coloro che a parole dichiarano di voler combattere quella che oggi definiscono “emergenza democratica” o “deriva plebiscitaria”, lancia un appello alle decine di migliaia di eletti e di dirigenti politici italiani affinché si “arruolino” anche loro per questa resistenza nonviolenta, pronti a intervenire direttamente nella difesa delle istituzioni e della Costituzione nei momenti in cui queste azioni risultano necessarie.

Il Comitato ringrazia gli oltre un milione di cittadini romani che hanno scelto la candidata Radicale Emma Bonino quale Presidente della Regione Lazio, risultata maggioritaria in 17 su 19 Municipi del Comune di Roma. Auspica che il gruppo consiliare della Lista Bonino-Pannella ponga al centro della sua attività le lotte contro un regime che ha distrutto ogni forma di legalità e democrazia.

Ritiene inoltre che l'obiettivo del Lazio regione europea possa essere da Emma Bonino meglio assicurato mantenendo l' impegno istituzionale e nazionale di Vice-Presidente del Senato piuttosto che in Consiglio regionale come consigliere di minoranza, invitando Emma a lavorare per organizzare, tra due anni, un appuntamento con gli elettori per fare un pubblico bilancio di quanto, anche grazie a quella postazione, sarà stato fatto per lo sviluppo democratico del Lazio e dell’Unione europea.

Il Comitato saluta l'elemento nuovo rappresentato dalla Segreteria Bersani, che ha interrotto la tradizionale ostilità ed il rifiuto di comunicare con i Radicali di quella parte politica. Considerando positivamente il “patto di consultazione” elettorale con il Partito Democratico, reputa utile ed opportuno proseguire e rinnovare tale metodo di confronto affinché si possa costruire insieme un'opposizione capace di essere vera alternativa all'attuale Governo.

Il Comitato sostiene Rita Bernardini, Valter Vecellio, Giulio Petrilli, Donatella Corleo, Valeria Centorame, Teresa Schiavone e Lucio Bertè nell'iniziativa nonviolenta che stanno conducendo rispetto alle condizioni inumane in cui vive la comunità penitenziaria; si unisce a loro nella richiesta di provvedimenti legislativi che pongano le premesse per il superamento della illegalità delle carceri italiane, interventi ottusamente contrastati dalla Lega, dall'Italia dei Valori e da parte del Partito Democratico. Auspica che ciò divenga occasione per una più radicale riforma della giustizia.

Riconoscendo l'importanza della necessità di rendere il fronte italiano sempre più patrimonio di lotte ed esperienze politiche a livello internazionale, sostiene le iniziative e attività per il rilancio del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito che terrà il suo Consiglio Generale a Roma dal 28 al 30 maggio in preparazione del Congresso da convocare entro il 2010.

Il Comitato, tenuto conto dei limiti riscontrati e delle energie attivate in occasione della campagna elettorale, ritiene prioritario a) individuare strutture e strumenti adeguati per il coordinamento, lo scambio di informazioni, il coinvolgimento attivo di associazioni e iscritti nelle iniziative politiche e per la legalità organizzate sul territorio; b) sperimentare forme innovative di coinvolgimento decisionale e operativo tramite il sito radicali.it anche in attuazione dell’articolo 9 dello Statuto; c) istruire in vista del prossimo congresso le modalità per nuove forme di elezioni online anche alla luce della modifica statutaria adottata all’ultimo Congresso di Radicali Italiani.

Il Comitato, infine, dà mandato agli organi dirigenti di:

rilanciare nel Paese il progetto di riforma americana, liberale, delle istituzioni, unica vera alternativa riformatrice contro la consociazione partitocratica, proseguendo altresì l’impegno per l’ anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati;
consolidare il patrimonio costituito dalle iniziative di contestazione giuridica e giudiziaria costruito durante le elezioni regionali, assicurandone occasioni di conoscenza e definendo dal punto di vista tecnico-legale i documenti necessari per attivare le giurisdizioni internazionali;
predisporre una proposta di legge che, sulla base delle migliori prassi delle più consolidate democrazie, regoli l'accesso alle elezioni sulla base della reale rappresentatività storica e territoriale dei soggetti politici ed elettorali nazionali.

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