Rai: siamo ormai al Regime

Autore Pancho Pardi

Il quotidiano 'Il Giornale' di oggi pubblica la notizia della sanzione ricevuta dalla giornalista Rai, Maria Luisa Busi (che ne avrà conoscenza dalle pagine del quotidiano), per la sua intervista a 'Repubblica' nella quale la famosa giornalista denunciava il clima di militarizzazione della redazione del tg1 (leggi l'intervista), all'indomani della cacciata di Massimo De Stroebel, storico caporedattore, Tiziana Ferrario, Paolo di Giannantonio e Piero Damosso, tutti rei di non aver sottoscritto un documento “proMinzolini“.

La lettera inviata dai vertici della redazione alla storica mezzobusto farebbe riferimento a presunti comportamenti lesivi per l'azienda. Ma come nel caso di Loris Mazzetti, dirigente RAI redarguito e sospeso per aver denunciato sul Fatto Quotidiano una serie di sprechi, si tratta dell'ennesima intimidazione contro quei giornalisti che non hanno voluto piegare la schiena di fronte ad eventi gravissimi, da ultima l' “assoluzione” dell'avvocato Mills.

Non ci sono dubbi: siamo ormai al Regime. La Rai, dopo aver rimosso dirigenti scomodi, è arrivata addirittura a sanzionare la giornalista del Tg1 Maria Luisa Busi, peraltro consigliere nazionale Fnsi, per aver espresso su altri media una propria libera opinione.

L'accusa mossa a Maria Luisa Busi è quella di aver leso l'immagine dell'azienda, ma in realtà se c'è qualcuno che lo fa quotidianamente è propria la stessa direzione Rai che ha ridotto il servizio pubblico a megafono esclusivo del Presidente del Consiglio e del suo clan.

Anzi il parziale successo elettorale del centrodestra, ottenuto grazie ad un uso monopolistico dei mezzi di comunicazione, ha addirittura aumentato l'arroganza dei cultori della servitù volontaria e il senso di impunità di questi signori, che dimenticano come nelle vere democrazie la stampa sia al servizio del cittadino, quale strumento di controllo del potere.

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