Avvio Ru486 in Italia

La responsabile per le Pari Opportunità dell'Italia dei Diritti: “Sì alla scelta personale ma con dei limiti, la Chiesa non interferisca sul percorso legislativo di uno stato laico”

Roma, 8 aprile 2010 – “Le dichiarazioni rilasciate dalla prima donna che ha sperimentato su se stessa gli effetti della pillola abortiva sottolineano quanto sia estremamente importante essere informati sulle conseguenze della scelta di questo metodo abortivo”. Queste le prime parole della responsabile per le Pari Opportunità dell'Italia dei Diritti Patrizia Lusi all'indomani dell'avvio in Italia, in una clinica di Bari, della Ru486 e in seguito all'intervista rilasciata dalla cosiddetta 'paziente zero', la prima italiana che ha usufruito di questo nuovo procedimento per interrompere la gravidanza. “In ogni caso – chiarisce l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – è opportuno rilevare che si tratta di un farmaco le cui controindicazioni non sono ancora del tutto state accertate dal punto di vista medico e scientifico per cui sarebbe opportuno seguire attentamente le prescrizioni indicate dalle strutture ospedaliere. Sul piano etico la scelta di utilizzare o meno questo metodo si ritiene debba essere lasciata alla valutazione personale atteso che comunque si tratta di un'interruzione di gravidanza che dovrebbe essere fatta solo in circostanze estremamente pericolose per la salute della mamma e per quella del bambino. Per cui pillola abortiva sì ma in primo luogo sotto controllo medico, secondo, con la dovuta e opportuna attenzione all'assistenza psicologica che le strutture ospedaliere pubbliche e i consultori dovrebbero prestare a chi decide di operare questa scelta”. Con una vena critica sul peso dei condizionamenti degli esponenti ecclesiastici nelle scelte personali e politiche, la Lusi così conclude: “Dal punto di vista religioso, lo stato italiano è uno stato laico ed è opportuno che la Chiesa ne rispetti la natura intervenendo con consigli e/o suggerimenti sulle questioni etiche o morali senza però influenzare il percorso legislativo fatto dal parlamento italiano, composto da deputati cattolici e non, nel pieno rispetto della Costituzione”.

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