Feltri sospeso per sei mesi dall’Ordine

Il responsabile per l'Informazione dell'Italia dei Diritti: “Decisione contraddittoria che denota falle da entrambe le parti chiamate in causa”

“Strana la libertà di informazione che vige in Italia, un paese dove Vittorio Feltri può arrogarsi del diritto di denigrare un suo collega, salvo poi scusarsi perché il fatto non sussiste. Altrettanto paradossale è la decisione di sanzionare un giornalista perché pubblica il vero”.

Con queste considerazioni Brunetto Fantauzzi, responsabile per l'Informazione dell'Italia dei Diritti, commenta la sospensione di sei mesi inflitta dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia a Vittorio Feltri.
Il direttore del Giornale era finito sotto procedimento disciplinare per gli articoli sul caso Boffo, per le accuse a Gianfranco Fini e per aver consentito a Renato Farina di continuare a firmare articoli dopo la sua radiazione dall'albo.

“Non è dato sapere come i fatti siano realmente andati – sottolinea l'esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – ma è singolare che si sia creata una situazione per certi versi paradossale in cui da una parte c'è un Ordine dei Giornalisti che non rispetta alla lettera i dettami costituzionali in materia, e dall'altra un giornalista che si sente in diritto di diffamare dei personaggi. A Feltri deve essere riconosciuta una certa discrezionalità in virtù della posizione che ricopre – conclude Fantauzzi – ma al tempo stesso egli è chiamato a rispettare un codice etico e morale che gli vieti determinati atteggiamenti”.

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