Mihi sic usus est, tibi ut opus est facto fac
Nessuno scandalo, nella politica degli adulti succede lo stesso. Non si spiegherebbero allora perché i partiti invece che ridursi prolifichino. Insomma, ognuno pensa di essere quello giusto che sa e conosce, che ha esperienza ed idee. Si tratta di aspirazioni non si sa sino a che punto legittime. Si può solo constatare che ve ne siano tante di tanti che perorano sé stessi in una sorta di auto propaganda perenne.
Certo che Marco Tullio Cicerone (il nome latino è Cicero) era un grande quando attaccava Publio Clodio Pulcro in difesa della sua casa, nessun paragone però con quelli odierni che si svegliano all’improvviso urlando scriteriatamente le loro ragioni.
Cicerone aveva una reputazione celeberrima tramandataci sino ad oggi e poteva permettersi di difendersi da solo per i propri diritti. Ma oggi dirsi ciceroniani senza accorgersi dell’idiozia affermata, significa sottoscrivere la propria presunzione su di un foglio ingrassato di sugo.
Proclamarsi paladini dei diritti degli altri abbandonandosi ad una retorica spicciola da borseggiatore da autobus affollato suona come uno sberleffo, una offesa insopportabile.