INTERVISTA L SEN. LUCA MARCONI RILASCIATA AL CORRIERE ADRIATICO

Macerata Luca Marconi, ex senatore, già sindaco di Recanati è candidato
nella lista dell'Udc alle regionali

L'Udc ha fatto una scelta apparentemente di rottura rispetto al passato.
Ormai è trascorso del tempo: una scelta condivisa dagli elettori, qual è la
percezione?
Se spiegata adeguatamente è compresa. Certo dipende anche dalla credibilità di chi la spiega. È necessario metterci la faccia con coraggio e determinazione spiegando che sono in corso trasformazioni politiche per rompere l’attuale bipolarismo inconcludente e rissoso. Sarebbe stato miope da parte dell’UDC non cogliere la grande novità di un Partito Democratico e di un Presidente Spacca che proponevano una maggioranza diversa da quella con la quale avevano governato, per cercare una soluzione riformista, moderata e più centrista rispetto alla precedente.

E' una campagna elettorale più dura del solito?
No. Forse è più semplice perché tanti elettori sono stufi dei litigi e desiderano un’ alternativa moderata e concreta.

A che quota percentuale vede l'Udc in provincia? Il suo obiettivo di
preferenze?
Confido in un risultato possibile tra il 9% e il 10%. Qualche voto di preferenza in più del secondo arrivato.

Negli anni qual è il risultato che pensa di aver colto?
Dopo la fine della DC aver lavorato per un partito di ispirazione cristiana che dia una speranza di bene e di sincerità agli italiani.

Cosa non ha gradito?
In questa Seconda Repubblica? La mania del nuovismo, l’improvvisazione e il pressapochismo, la fanatica difesa dei propri leader e l’incapacità di dialogare con gli avversari. La sinistra e la destra che si sono scontrate in una rappresentazione sempre più patetica del teatrino della politica.

Le discariche, tema spinoso. Vanno bene ma a casa degli altri?
Ce ne sono di ben fatte, che non inquinano e che danno risultati economici impressionanti per chi le ospita.

Cosa può fare la Regione per il territorio maceratese?
Deve fare tutto ciò che è nelle sue competenze senza campanilismi o privilegi

“Ancona prenditutto”, è un modo di dire o è un dato di fatto?
Non lo so. Non mi piace per chiunque l’idea che si debbano accaparrare benefici e risorse a vantaggio di uno o a svantaggio di un altro.

Lo sviluppo passa per le infrastrutture e l'edilizia o ci sono altri
sentieri da esplorare?
Ce ne sono infiniti. Cercheremo di essere una classe dirigente capace di vederli tutti inventando il nuovo, copiando da chi è più bravo di noi, scovando nel passato le mille creazioni della nostra storia e dei nostri territori.

Alla politica più ci si avvicina o più ci si tiene alla larga? Scomparse o
quasi le sezioni di partito come nasce la futura classe dirigente?
Nasce facendo politica cioè entrando direttamente nell’attività ordinaria. Dobbiamo dare speranza ai giovani: creare le condizioni perché si possa fare politica senza dannarsi l’anima.

Se dovesse essere eletto il suo primo obiettivo quale sarà?
Cercare il dialogo con gli avversari per vedere quanto è vero che sono per la politica del fare, che sono i partiti dell’amore e non dell’odio, che sono per costruire e non per occupare potere.

Se non dovesse essere eletto?
Sono responsabile nazionale del partito per il mondo cattolico, non mi mancheranno impegni e lavoro. Localmente continuerò a servire la politica per far crescere un partito di popolo aperto a tutti e con grande ispirazione ideale.

Al suo ipotetico rivale di lista cosa manda a dire?
Non ho rivali in lista ne ipotetici ne reali. Ho solo amici e amiche che concorrono generosamente per la migliore riuscita della nostra lista, del nostro programma e della candidatura di Gian Mario Spacca a Presidente della Regione

La politica si fa ancora per passione?
Qualcuno lo fa. Personalmente spero di essere giudicato dagli elettori nel novero di coloro che credono che la politica sia una missione.

Ha sempre fatto le scelte giuste o se potesse tornare indietro cambierebbe
qualcosa?
Non lo so, non è facile giudicare i propri comportamenti. In questo tempo di diaspora ho sempre seguito e fatto votare lo Scudo Crociato. Non mi sono mai sottratto a nessuna battaglia elettorale anche quando sapevo di andare incontro ad una sconfitta sicura. Quando si hanno valori in cui credere li si difende sempre anche andando contro vantaggi e convenienze personali.

Alle elezioni non è come alle olimpiadi dove spesso l'importante è
partecipare. Ha la sensazione che qualcuno brighi per sgambettarla?
Non ho questa sensazione. Se qualcuno briga in maniera scorretta contro di me sono certo che ogni sua azione gli ricadrà addosso. Sono convinto che gli elettori desiderano comportamenti onesti e corretti anche verso gli avversari. Io faccio così, dei comportamenti altrui non mi preoccupo per nulla.

A Recanati Pd e Pdl non hanno candidati. Un caso o un segnale di debolezza?
Ne l’uno ne l’altro. Credo siano il frutto di scelte legate anche alla disponibilità dei possibili candidati. Anche l’UDC non ha candidati in alcuni importanti comuni della provincia

Lei è un cattolico praticante. Pensa che vada detto nelle note biografiche o
dovrebbe essere una nota dell'anima?
Nel mio volantino elettorale è scritto a chiare note che sono stato un dirigente nazionale di un importante movimento ecclesiale. È nota a tutti la mia militanza cattolica e la mia fede. Da sempre, anche in tempi di dura persecuzione culturale verso i cattolici, ho sostenuto la necessità di rendere pubblica testimonianza della fede cristiana. Laicamente, senza crociate, i cristiani nel rispetto di tutti e in piena libertà non debbono tenere nascoste le verità fondamentali della loro fede.

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