Canta e conta il lavoro che S’ignora

C’ è una prima puntata al curri curiculum vitae, spot per un’amica in cerca di lavoro e dignità. Segue il suo resoconto della prima proposta che ha avuto. C’è anche la notizia che Marta Lunghi, operaia di 22anni al lavoro nell’azienda avicola Gerlo a Pieve del Cairo, non ce l’ha fatta, dal Circolo Pasolini di Pavia, apprendo:

“Sabato scorso era rimasta impigliata in un nastro trasportatore per il confezionamento delle uova, aveva iniziato a lavorare alle otto. L’infortunio sul lavoro, dall’esito mortale, si era verificato attorno alle nove, era rimasta agganciata alla catena della macchina: all’arrivo dei soccorritori, un’automedica da Pavia e una da Voghera, insieme con un’ambulanza della Croce rossa di Mede, la 22enne era in arresto cardiaco. Rianimata per un’ora e mezza, l’operaia era stata portata al policlinico San Matteo. Ricoverata in seconda Rianimazione, il suo cuore ha smesso di battere dopo alcuni giorni di agonia. «Non sappiamo cosa possa esserle successo – avevano dichiarato i titolari dell’azienda – , l’abbiamo trovata riversa sul nastro trasportatore». Stando a una prima sommaria ricostruzione del tragico incidente, la giovane sarebbe rimasta impiagliata nella catena della macchina per il confezionamento delle uova. Nell’infortunio la giovane aveva riportato delle lesioni gravissime. Tra le ipotesi riguardanti l’incidente sul lavoro, anche quella del soffocamento: il maglione delle 22enne di Ottobiano sarebbe rimasto incastrato nel nastro trasportatore, causandone l’asfissia.” S’è data la morte da sola, forse.
E allora Rosa canta e cunta, in lingua siciliana. Sottotitoli in italiano.
Conto e canto per fare bene il conto da nord a sud…

Doriana Goracci

“Palermo (feudale) o cara”…

Ieri alle 11.26
Intanto chiedo scusa se non commento le preziose note delle amiche (e amici) nella mia bacheca, ma quel ‘coso’ d’internet point, ha regole ferree per quanto riguarda il tempo (che scorre inesorabile). Prima o poi, il miracolo avverrà.
Devo dire che mai avrei pensato di dover postare note ‘personali’ visti i miei illustri precedenti in internet. Ma oggi, la piega è questa e visto che sono cresciuta a pane e “personale è politico”,continuo così raccontandovi il mio primo colloquio lavorativo, dopo la fine dell’ultimo rapporto e la nota che smosse” il sole e le altre stelle”… Lo faccio perché come ebbi a scrivere, non ho più voglia di s-vendere la mia precarietà, e il mio bisogno di sopravvivenza. Ad onor del vero non solo il mio.
La signora “bene”(zona “bene”, casa “bene”) che mi ha contattata per il lavoro di badante(grazie alla segnalazione di un’amica degli amici”) dopo avermi illustrata la sua necessità,assistenza al marito temporaneamente invalido 24 ore, su 24, pulizia in casa(non ho mai capito perché al sud ,il lavoro di cura, venga con-fuso con quello di collaboratrice domestica) ecc.. mi chiedeva di illustrare le mie richieste.
Ho subito messo in chiaro (per correttezza) che essendo io una donna sola, e avendo un bimbo al quale provvedere,potevo solo caricarmi qualche notte a settimana( quantificate in tre) e una pausa di qualche ora per poter andare a prendere il bimbo a scuola e organizzare il modo per non lasciarlo da solo. Bon( retaggio veneto dei miei trascorsi in quella regione) anche se, a malincuore, aveva acconsentito… Poi, mi ha chiesto di quantificare quanto chiedevo. Alla mia richiesta di 700,00 Euro(escluso le notti, per le quali ho chiesto 60 euro) la “s’ ignora” ha cambiato atteggiamento trovando difficoltosa qualsiasi cosa, compresa una mia presunta fragilità fisica, “essendo magrolina”…
Ho capito l’antifona, e le ho risposto di pensarci qualora si fosse decisa di ricontattarmi.
Ho fatto notare inoltre, che per arrivare dalla s’ ignora, avrei dovuto prendere gioco-forza la macchina ( come tutti sanno che l’unico problema di Palermo è il “ciaffico”).
Rien va plus: per costei la cifra era esorbitante!
Fine della nota. (Per)”bene”

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