1943-1946, questa e’ una vera Storia d’Italia!

La metamorfosi del Regno d’Italia che per magia ed alchimie divento’ haime! Senza delega del Parlamento una Repubblica?

Fantapolitica, ma non impossibile, alla vigilia del I referendum del 2 giugno 1946 a distanza di un solo anno dopo la cessazione delle ostilita’ che si conclusero sfortunatamente dannose perche’ l’Italia, nazione perdente, dovette umilmente riconoscere una dura sconfitta e poi subi’ un Trattato di Pace i quali vincitori tolsero all’Italia non pochi territori riposseduti con la fulgida Vittoria della I Guerra Mondiale, nell’anno 1918.

E’opportuno rispolverare una pagina della storia che l’Italia sconfitta e con lo scenario del periodo post-bellico, aprile del 1945 per concludersi nel 1946 con l’evento di re Vittorio Emanuele III che abdico’a favore del principe ereditario Umberto II di Savoia. Ma chi furono veramente gli autori primari a volere la futura rappresentativita’ repubblicana? Una curiosita’ mirata alla documentazione storica giustificherebbe l’approfondimento dell’argomento per sapere chi decisero per il popolo? Chi furono queste persone e da chi furono investite d’autorita’questi signori autori che decisero il destino del Regno d’Italia?

E’ inimmaginabile ed inaccettabile che tale iniziativa, fosse stato del re Umberto II di Savoia, perche’ il Capo dello Stato fino all’ultimo minuto prima che abdicasse, re Vittorio Emanuele III, di Savoia fu a tutti gli effetti Capo dello Stato, questo perche’ gia’ nel periodo del 25 luglio 1943, l’allora regime Fascista di cui capo del Fascismo S.E. Primo Ministro, Cav. Benito Mussolini, quando rassegno’ le sue dimissioni dinanzi al Capo dello Stato, Vittorio Emanuele III di Savoia re d’Italia, nello stesso istante riassunse il titolo e ruolo di Comandante Supremo di tutte le Forze Armate Italiane.

Nello stesso giorno re Vittorio Emanuele III, conferi’ l’incarico’ a nuovo Primo Ministro, al Maresciallo d’Italia, S. E.Pietro Badoglio, di formare un Governo Militare. Con questi due passaggi simultanei si ristabili’ un nuovo Governo con la soluzione emergenziale che furono suggerite dalle circostanze dello Stato in guerra e a questi furono affidate le sorti ed il destino del suo Regno e quindi della nazione Italia.

Da quel momento l’Italia, anche se alla guida un Governo Militare, ritorno’ automaticamente democratica e la guerra agli occhi di tutti continuo’e tutto il popolo italiano subi’ le incursioni dell’aviazione dell’Esercito AngloAmaericano, che settimanalmente continuo’ a bombardare con ordigni di alto potenziale distruttivo sufficiente a demolire le bellissime citta’ italiane.

Questo fu una previsione logica perche’ l’Italia ufficialmente ancora in guerra contro la Francia, Gran Bretagna e gli Stati Uniti, ed i contatti con gli emissari degli eserciti avversari non fu cosa semplice e molto rischiosa ed il re evito’ tensioni pericolose con i tedeschi in parte gia’ presenti nel territorio italiano, che la caduta del fascismo non avrebbe pregiudicato l’alleanza con la Germania.

Gli Ufficiali Tedeschi e le loro truppe in Italia che stazionarono nelle caserme furono costantemente all’erta per controllare il minimo sospetto e pronti ad intervenire in qualsiasi momento a posizionarsi su determinati punti strategici per controllare il territorio italiano.

Re Vittorio Emanuele III di Savoia, non trascuro’ la situazione creatasi con i tedeschi e contemporaneamente avvio’contatti militari-diplomatici per una pace separata con un’armi- stizio condizionato, che putroppo all’atto pratico, fu negato.

Questo, ipotizzabile scenario bellico difensivo per l’Italia ed offensivo per gli AngloAmerica- ni nei confronti della Germania, giustifico’ l’armistizio mirato alla liberazione territoriale italiana e la cessazione delle ostilita’ nei confronti della Germania ed al tempo stesso nei confronti della Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti d’America, l’epilogo finale della guerra in Italia entro dicembre del1943.

Con questa prospettiva si sarebbe pututo evitare la morte di migliaia e migliaia di civili e militari italiani, di soldati anglo-americani. L’allora regio Esercito con altri possibili volontari italiani con l’appoggio militare AngloAmericano un pontenziale nelle condizioni di neutraliz- zare i soldati tedeschi gia’in territorio italiano e respingere sul nascere l’invasione germanica nel periodo dopo il 3 settembre 1943.

Sfortunatamente le trattative ebbero un percorso tortuoso e pericoloso coperto dal segreto assoluto e si protrasse oltre i tempi concessi, vincolate dalle circostanze belliche, tutt’altro che prevedibili che ritardo’ le trattative e fu impossibile stabilire i tempi realmente necessari ed i mutevoli cambiamenti militari poco favorevoli sul campo per l’Italia, fu concesso alle autorita’che rappresentarono il reVittorio Emanuele III di Savoia, l’armistizio incondizionato.

Inevitabilmente la situazione capovolse la strategia della pace separata, quindi, il Regno d’Italia, affronto’ i tedeschi e la neo costituita Repubblica Sociale Italiana e subi’ l’Esercito Anglo-Americano che occupo’ parte del territorio italiano.

Provate ad immaginare l’evolversi di una nuova situazione bellica dopo le buone intenzioni dell’allora sovrano re Vittorio Emanuele III di Savoia, il 3 e non l’8 settembre 1943 sconfitto, ma salvo’ la continuita’ dello Stato. Quindi, Umberto II, nel mese di maggio, 1946 nuovo re del Regno d’Italia. Quale ipotizzabile motivazione potesse giustificare un referendum che abrogasse la forma dello Stato, quindi il Regno d’Italia, che fu l’artefice principe per il raggiungimento dell’Unita’ d’Italia.

Perche’ tanta fretta a volere a tutti costi un referendum, quando la Venezia Giulia, ancora occupata dal Governo Militare Alleato, gli italiani di Gorizia,Trieste, e quelli residenti in altri territori d’aggiungere anche trecentomila e piu’ soldati italiani perche’ in campo di concentra- mento in Germania, fedeli al giuramento al re, che furono esclusi dal voto refendario? Perche’ la necessita’ dell’Assemblea Costituente programmata per essere eletta il 2 giugno del 1946? Perche’ tale Assemblea fu prevista da un Decreto-legge luogotenenziale del 25 giugno 1944? Quasi 2 anni prima che a qualcuno venisse l’idea di estromettere la monarchia con un referendum?

Dopo la caduta del Fascismo a seguito delle dimissioni di Mussolini, del 25 luglio 1943, al 1946, si avvicendarono i Governi di Pietro Badoglio, Ferruccio Parri e Alcide De Gasperi e dopo l’armistizio del 3 settembre 1943, il principe ereditario, Umberto II Luogotenente del Regno per il periodo transitorio dal 1944 al mese di aprile del 1946. Ma alla data del 3 settembre 1943 c’era ancora un re, che abdico’ nell’aprile del 1946, Perche’ ci fu un Decreto-legislativo luogotenenziale del 10 marzo del 1946 che emano’ le norme per la elezione dei deputati all’Assemblea Costituente. Perche’ questa nuova struttura istituzionale se c’era il Regno d’Italia con lo Statuto?

Perche’ un‘altro Decreto legislativo luogotenenziale del 16 marzo1946 stabili’ il referendum popolare per la scelta della forma istituzionale dello Stato,da tenersi contemporaneamen- te alle elezioni per l’Assemblea Costituente stabilite per il 2 giugno 1946? Nonostante l’autorita’ del principe ereditario, Luogotenente, del Regno dal 1944 alla fine di aprile del 1946 non fu interrotta la legittimita’ dei poteri al re Vittorio Emanuele III di Savoia, francamente e’ difficile immaginare l’applicabilita’dei Decreti-legislativi luogotenenziali.

All’epoca del 1946, capo del Governo fu Alcide De Gasperi. Si potrebbe pensare fosse provvisorio o emergenziale, ma la guerra era finita nel 1945, come poteva un Governo legittimare Decreti-legislativi luogotenenziali senza un Parlamento?

I Decreti-legislativo luogotenenziale sprovvisti anche della previa delega del Parlamento. Su questo ci furono prove vistose, all’epoca dei detti 2 Decreti, i due rami del Parlamento non si erano costituiti. Infatti operarono dopo le elezioni politiche del 18 aprile 1948. Perche’ il Governo d’allora non si attivo’ per indire le elezioni politiche per il Parlamento nel 1946 anziche’ due anni dopo, il 18 aprile 1948? La cosa piu’ logica evitare il referendum popolare, perche’ c’era il Regno d’Italia e lo Statuto. Quindi, illogica ed arbitraria l’elezione dell’As- semblea Costituente per sciogliersi subito dopo, l’approvazione della Costituzione? Se queste sono formule magiche della buona economia e’ chiarissimo, con la Repubblica, l’Italia ha registrato il piu’alto indice del Debito Pubblico e ne condiziono’ e condiziona di fatto lo sviluppo dell’Italia.

Il Papa di allora Pio XII, con una sua lettera personale che invio’ al Presidente degli Stati Uniti d’America, a Franklin D. Roosevelt o al successivo Harry S. Truman, affinche‘ non venisse modificata la forma dello Stato Italiano ma sostenerlo per il consolidamento del Regno d’Italia mantenendone salde le istutuzioni e soprattutto la tradizione storica italiana. Cosa e chi ha spinto la promozione del referendum popolare, quando non erano ancora stati eletti i Deputati, i Senatori e senza il testo o una bozza della Costituzione? Forse i politici d’allora dimenticarono che prima della salita al potere del Partito Nazionale Fascista, nel Regno d’Italia vi era gia’ la democrazia!

Perche’ questa macchinosa, forma dello Stato. Credo che la cosa piu’ logica che si potesse fare all’epoca, indire l’elezioni politiche perche’ ci fosse un Parlamento e se ci fossero state delle valide motivazioni, procedere per un’alternativa all’istituzione monarchica.L’anno pros- simo in Italia si Celebrera’ il 150.mo dell’Unita’d’Italia, una motivazione in piu’ per risolvere il quesito dal profilo legittimo, costituzionale, affidandolo a un piu’ serio giudizio parlamen- tare ed a tutti i politici, costituzionalisti, membri del Governo e perche’ no, anche al Presidente della Repubblica, per ottenere una sentenza illuminante, qualora ci fossero negli archivi di Stato documenti che potessero aiutare ad emergere nuovi fatti su quanto attiene alle problematiche del referendum popolare che sentenzio’ la nascita della Repubblica Italiana.

Infatti, sono trascorsi 67 anni dall’armistizio del 3 settembre 1943 e 66 anni dal Decreto-legge luogotenenziale del 25 giugno 1944 e 64 anni dai due Decrei-legislativi luogotenenziali mirati al referendum.Dopo il 2 giugno fu Garante della Costituzione, un Presidente pro-tempore, nota personalita’ giuridica, napoletana di fede monarchica, Enrico De Nicola. E fu eletto nel 1948 I Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, ex Governatore della Banca d’Italia illustre economista torinese, di fede monarchica.

Alla nostra nazione sarebbe stato meno amaro se il Trattato di Pace di Parigi nel 1947 fosse stato firmato dal re Umberto II, avrebbe potuto avere piu’ peso, in quanto l’Italia, liberata dal fascismo il 25 luglio 1943 prima dell’armistizio e dopo, con il coinvolgimento del regio Esercito, al Comando del Maresciallo d’Italia, S.E.Pietro Badaglio, Le due autorita’, eredi e testimoni del notevole bagaglio di cooperazione bellica, avrebbero senza alcun dubbio legit- timate trattative equilibrate e piu’generose ed al tempo stesso, la Conferenza di Pace avrebbe giustificato a pieno titolo le rivendicazioni dell’Italia.

Boston, 22 marzo 2010 – On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc. Consigliere eletto e memmbro del Comitato Esecutivo e Tesoriere del COM.IT.ES, Circoscrizione consolare di Boston, gia’ candidato al Parlamento Italiano nelle ultime elezioni del 13-14 aprile del 2008.

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