BASTA LITIGARE, RAGIONIAMO !

Tv e giornali sono diventati inguardabili ed illeggibili: non è più possibile che la gran parte dello spazio politico sia riservato solo ad una lite infinita tra autorità di governo e organi della magistratura.

Come nelle guerre civili non si sa mai chi abbia sparato il primo colpo, ma è utile ricordare che alla radice di questo braccio di ferro ci sia stato un attacco lanciato su larga scala a Berlusconi, da parte di alcuni giudici, già dal 1994 per essere stato capace di ribaltare un equilibrio politico allora sbilanciato a sinistra. Da allora il cavaliere ha quindi subito accuse, perquisizioni, attacchi, processi come mai nessuno forse nella storia.

Berlusconi avrà a volte reagito male, avrà a sua volta accusato, sarà andato spesso fuori dalle righe, avrà sicuramente delle colpe, ma di fatto c’è stata verso di lui una pressione che non si era mai vista prima verso un politico, un imprenditore o un’azienda. Da notare tra l’altro che questo non era mai avvenuto contro il Berlusconi “imprenditore” – pur discusso e miliardario – fino al giorno in cui era sceso in campo politico, ma solo da quel momento in poi. Proprio da quell’ormai lontano 1994 partì questa guerra che oggi è incancrenita e spacca l’opinione pubblica, i poteri dello stato e spesso perfino il buon senso, a tutto svantaggio della verità dei fatti che troppe volte resta impalpabile e lontana.

Certe dichiarazioni del presidente Napolitano sono poi come l’acqua fresca che scivola senza lasciare traccia, in fondo semplici banalità ma che tutti applaudono proprio perché non accusano nessuno, visto che invitano solo a uno scontato quanto forse impossibile accordo. Ma d'altronde, cosa potrebbe mai fare il Capo dello Stato più che dire a tutti “calmatevi!” ? Forse potrebbe pretendere – anche come presidente del CSM – solo che finalmente si vada a fondo, nell’interesse degli stessi magistrati, su chi diffonde intercettazioni, spiate, sussurri, notizie riservate. Possibile che non si trovi mai un responsabile delle fughe di notizie dagli uffici che ammazzano la credibilità delle singole persone “comunque”, prima di ogni equo processo o condanna? Eppure queste responsabilità non emergono mai, non sembrano esserci giudici che guardino all’interno dei loro stessi uffici per individuare le “talpe”, in uno stillicidio quotidiano di gossip. Alla fine quello che più ci perde è il governo perché ogni cosa pur positiva che venga fatta (ieri, per esempio, il varo di potenti incentivi per investimenti ecologici e per favorire la motorizzazione sostenibile) non lascia traccia, sparita nel vortice delle liti quotidiane.

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