A dichiararlo non sono i radicali, ma Fabrizio Morri, capogruppo PD in Vigilanza, e Roberto Rao, capogruppo UDC in Vigilanza, in una lettera indirizzata ad Agcom del 9 marzo 2010.
“In ultimo, si deve osservare che la decisione della Rai non trova alcun fondamento nella regolamentazione della par condicio approvata dalla Commissione di Vigilanza. Contrariamente a quanto asserito dall'azienda, infatti, il regolamento non impone la sospensione dei programmi informativi, ma prevede unicamente la possibilità di variare il palinsesto per inserire delle tribune elettorali (cfr. art. 3, comma 9 del Regolamento della Vigilanza”).
Questo è il passaggio letterale di una lettera scritta e sottoscritta dal Senatore Fabrizio Morri, capogruppo PD in Commissione di Vigilanza Rai, e dall'On. Roberto Rao, Capogruppo UDCin Commissione di Vigilanza, inviata il 9 marzo 2010 ai componenti dell'AGCOM.
Con questo, ogni ipocrisia, e ogni disquisizione su tale regolamento condotta in particolare dal PD e da Fabrizio Morri, sono destinate a cadere, e a lasciare spazio alle responsabilità della Rai in ordine allo stravolgimento del regolamento della Vigilanza.
Peraltro, si ricorda che anche l'Ufficio Legale della Rai aveva espresso identico parere, e lo rivelo Antonio Di Bella, direttore di Raitre, nei giorni scorsi.