PAR CONDICIO: ‘NO BAVAGLIO DAY’ DEI VERDI DAVANTI SEDE AGCOM

Verdi si mobilitano per la libertà di informazione e per la difesa del pluralismo nei palinsesti. Un bavaglio gigante lungo dieci metri, sorretto da tante persone a loro volta imbavagliate. Sono state queste le modalità di protesta che i Verdi con cui i verdi hanno protestato questa mattina sotto la storica sede dell'Autorità per le comunicazioni per il loro “no bavaglio day”, contro la chiusura dei programmi di approfondimento giornalistico della Rai, e contro “l'oscuramento” dei temi ambientali dai palinsesti dell'emittente pubblica.
Per Angelo Bonelli, leader del 'Sole che ride' “In Italia si imbavaglia l'informazione e quindi si imbavaglia la stessa democrazia. Non si parla più dei problemi reali del Paese, come il lavoro precario o l'inquinamento che danneggia la salute di migliaia di cittadini Italiani. Noi vogliamo dire ‘basta' a questa situazione e al fatto che l'Autorità per le comunicazioni sia una 'dependance' di Palazzo Chigi. Proprio per questo, chiediamo a Giancarlo Innocenzi (membro dell'Autorità ndr) di dimettersi per decenza”.

Bonelli, che ha digiunato per 34 giorni contro l'espulsione dalle tv delle grandi questioni dell'ecologia e del ritorno al nucleare, ha sottolineato che dai palinsesti Rai “sono stati cancellati non solo i temi ambientali, ma interi pezzi di società, che non vengono rappresentati. Così Viale Mazzini viene meno ai suoi compiti statutari e anche costituzionali. Senza una corretta informazione come potranno scegliere i cittadini al momento delle elezioni?. Di qui la richiesta alle televisioni estere presenti in Italia di organizzare dei presidi democratici per raccontare all'Europa ed al mondo cosa sta accadendo nel nostro paese”.

I Verdi, inoltre, preannunciano una causa civile milionaria contro la stessa Autorità per le comunicazioni e contro il Direttore generale della Rai: “oltre al fattore politico c'è anche un chiaro danno economico nel nascondere e occultare fatti, e quei pezzi di società che rappresentano le istanze ambientali. Faremo una causa civile che non ha precedenti se non nelle grandi 'class action' di migliaia di cittadini negli Usa”.

Intanto il Consiglio dell'Autorità presieduto da Corrado Calabrò ha deciso di chiedere al comitato etico interno una valutazione del caso Innocenti in relazione alle notizie su alcune intercettazioni telefoniche, effettuate nell'ambito di un'indagine giudiziaria condotta dalla procura della Repubblica di Trani, che riporterebbero brani di conversazioni tenute, tra gli altri, da un componente dell'Autorità.

Il Comitato etico, composto dagli ex presidenti della Corte Costituzionale Riccardo Chieppa e Franco Bile, nonchè dal presidente aggiunto del Consiglio di Stato Pasquale de Lise, si pronunzierà dopo aver ascoltato l'interessato.

Virginia Del Pelo

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