Le news Serate in beneficienza

Una news letter speciale per ricordarvi che mentre ognuno di noi e' impegnato nelle “beghe” quotidiane, quando la sera torniamo nei nostri letti e le dimentichiamo per qualche ora, quasi tremila nostri connazionali, invece, devono rimanere con gli occhi sbarrati per accertarsi di non subire soprusi, violenze e quant'altro.Per ricordare questo, ogni tanto Prigionieri del Silenzio organizza delle serate, come l'ultima del 26 Febbraio scorso di cui i dettagli li leggete nell'articolo riportato di Antonella Ricciardi e nel video composto sulla serata. Solo qualche piccola inesattezza, mentre l'articolo parla di serata in favore di Carlo Parlanti, in realta' la serata era in favore di tutti gli italiani detenuti all'estero. Il caso Parlanti era al centro della serata per il semplice motivo che l'atto teatrale rappresentato e' basato sul capo di accusa del signor Parlanti, caso simbolo della detenzione all'estero. Alla serata era presente un famigliare del nostro connazionale Ferdinando Nardini, che era in scaletta nel dibattito che invece non si e' avuto, cosi' come era progammato, solo per il motivo che chi avrebbe dovuto recepire e concretizzare la problematica che trattiamo era impegnato, quella sera per cose piu' “importanti” come le pubbliche realazioni per le prossime elezioni, e come si puo' dare il proprio supporto per una cosa davvero seria quale e' la detenzione all'estero? Esserci, sarebbe stato troppo impegnativo da parte di chi ci vorrebbe rappresentare. Naturalmente ci scusiamo, quanto detto non e' riferito a chi ci ha dato dei buoni motivi per non esserci, come l'impossibilita' di essere in Italia quella sera o motivi di salute e famigliari. Per chiudere e lasciarvi ai nostri comunicati sottoriportati vorrei ricordarvi che il presidente dell'associazione il prossimo 18 e 19 Marzo sara' a Roma, mentre dal 28 al 30 marzo a Montecatini terme, per qualsiasi richiesta di incontro e comunicazione vi preghiamo di contattarciRicordiamo che per chi volesse sostenere l’associazione trova I riferimenti al link

Serata per i Prigionieri del Silenzio Guard il video della serata qui
Tratto da: Profonda partecipazione e discreto successo di pubblico ha registrato il recente incontro culturale (tenutosi con ingresso gratuito) sul caso del nostro connazionale Carlo Parlanti, laureato in Fisica, manager informatico, recluso in una prigione californiana. Lo spettacolo, cui sono stati presenti anche diversi familiari di Carlo Parlanti, tra cui la madre, si è svolto il 26 Febbraio 2010 al centro sociale e culturale Barrios di Milano. La serata, iniziata verso le 19:30 circa, dopo un ricevimento a base di aperitivi e fantasiosi antipasti serviti nella sezione del Barrios Caffè, è continuata con la presentazione di un toccante filmatino, al CineteatroEdi, prodotto dall’associazione “Prigionieri del Silenzio”, (che tutela i diritti dei detenuti italiani all’estero) e realizzato da Nicolò Minerbi, appunto sul dramma in atto giorno per giorno per lo stesso Carlo Parlanti. Il video ha sottolineato, in particolare, anche la parte dedicata alla speranza, che nonostante tutto continua a fiorire, costantemente alimentata soprattutto dall’amore fedele di Katia Anedda, compagna di Carlo, fondatrice di Prigionieri del silenzio, che tuttora presiede.
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La triste storia di un investitore in Marocco.
Tratto da Voglio, con questo testo, informare l’ opinione pubblica per che la mia storia possa servire ad altre persone. Per me, forse sarà troppo tardi. Mi chiamo Liberato P. Ho 62 anni, sono italiano residente in Francia dalla mia infanzia. Sono pensionato da 2 anni con una pensione di 800 euro. Ho dovuto cercare una soluzione per vivere un po meglio che a Parigi, con questa piccolo somma. Ho sentito parlare molto del Marocco, paese del sorriso, terra di accoglienza, paese di tolleranza e mi sono convinto. Il costo della vita essendo meno alto che in Europa, ho deciso di viverci. Mi decido di fare un investmento con degli amici francesi, appriamo un piccolo negozio e do lavoro anche a due giovanni marochini che non avevano nessuna professione. Sono pronto dunque a vivere dei giorni tranquilli, anche se il negozio mi occupa molto tempo, fina al giorno in cui la mia vita ribalta. Una coppia di giovanni marocchini, Fatima e Mohammed, a cui ho dato la mia amicizia, la mia fiducia e la mia ospitalità, si divertono a fare delle fotocopie di biglietti di banca sulla mia stampate.
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Perche' non vogliamo essere complici di crimini diamo voce a Chico (leggi tutto)
Fonte: Facebook 13 giugno 2009

LA MIA PRIGIONE di Pelli-Chico

Da pochi giorni sono tornato alla massima sicurezza, sono adesso nel dormitorio G, una fotocopia dell'H a circa 50 metri di distanza. E' stata una bella esperienza la breve permanenza nell'open bay! Anche se per via di quella finestra non ho dormito molto! 🙂
Oggi ho ricevuto la visita di Roberto che con mille stratagemmi, due barzellette e l'inno sardo e' riuscito a strapparmi un sorriso per la fotografia che voleva.
Mi porta sempre i saluti di tutti voi e ciò' mi fa molto piacere. Posso guardare Roberto negli occhi e leggerci la convinzione della mia innocenza. La nostra amicizia e' diventata cosi' forte che e' ormai epidermica. Finisco le sue frasi, come lui fa con le mie. Abbiamo tanto in comune.

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I casi di cui non si parla
Nelle pagine internet si trova scritto quanto segue:

Interrogazione a risposta scritta
29-04-2003
Detenuto un giovane italiano in una struttura carceraria della Virginia (Usa)
Vincenzo Siniscalchi
Cofirmatari:
Cennamo, Petrella, Marone, Chiaromonte
Numero: 406167
Al Ministro degli affari esteri. – Per sapere – premesso che:
risulta all'interrogante, anche dalle lettura di notizie diffuse su alcuni quotidiani, che negli Stati Uniti d'America, si trova attualmente detenuto in una struttura carceraria della Virginia, un giovane italiano di nome Tommaso Cerrone;
il giovane sarebbe stato arrestato presso l'aeroporto di New York ed accusato di reati legati al traffico di sostanze stupefacenti;
il Cerrone, detenuto dall'ottobre 2002, oltre a protestare la propria innocenza e l'ingiustizia dei provvedimenti adottati dalle competenti autorità giurisdizionali statunitensi, lamenta le degradate condizioni in cui sta vivendo la drammatica esperienza carceraria;
attraveso un appello pubblicato da alcuni quotidiani (in particolare, «La Repubblica», cronaca di Napoli, del 23 aprile 2003) il detenuto ha rappresentato la assenza di igiene e le condizioni di massimo degrado vissute all'interno di uno stanzone nel quale è rinchiuso insieme ad oltre trenta persone con la fruibilità, peraltro, di due soli bagni;
prescindendo dal profilo afferente il merito delle accuse e la fondatezza delle stesse, le condizioni carcerarie descritte dal detenuto si rilevano in termini di grave violazione dei diritti e sconvolgono la coscienza collettiva di qualsiasi paese civile e moderno -:
se il Ministro interrogato, accertati i fatti rappresentati dal detenuto italiano e riportati dagli organi di stampa, non ritenga necessario assumere immediate iniziative presso i competenti organi istituzionali statunitensi, finalizzate alla verifica ed alla eventuale richiesta di cessazione delle richiamate situazioni di grave degrado. “
Il signor Cerrone e' tornato in Italia nonostante la richiesta immediata dell'applicazione della convenzione di Strasburgo nel 2009
ai lettori le conclusioni

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