Stamattina le Commissioni congiunte Affari esteri del Senato e della Camera, con la presidenza del sen. Dini e dell’on. Narducci, hanno proceduto all’audizione informale dei rappresentanti sindacali sulla riorganizzazione del Ministero degli affari esteri.
Sono stati così auditi: SNDMAE, FP CGIL Esteri, FP CISL Esteri, UILPA, CONFASAL UNSA, F.L.P.-Farnesina, RDB e DIRSTAT.
L’audizione che si è rivelata lunga e proficua era centrata sui temi connessi alla riforma del MAE proposta dal governo ed attualmente in discussione alla Camera, ovviamente si è si è parecchio dibattuto sulla questione della riorganizzazione della rete consolare che non può essere disgiunta da una riforma generale del MAE stesso. Vi è la consapevolezza che è necessaria una rinnovata strategia di promozione culturale del nostro Paese all’estero che può essere colta proprio in un momento di cambiamento come questo cercando di migliorare l’efficienza e l’efficacia degli interventi.
Narducci, in seguito, ha presieduto la Commissione affari esteri della Camera che ha provveduto ad approvare il parere sulla ristrutturazione del MAE con numerosi rilievi bipartisan.
Infatti la Commissione ha deliberato di formulare i seguenti rilievi:
“si garantisca il necessario e puntuale confronto con le commissioni parlamentari nella fase di attuazione, messa a punto e verifica della nuova struttura organizzata su basi tematiche e della sottostante articolazione geografica, anche con riferimento ai criteri che presiederanno nella pratica l’attribuzione delle nuove funzioni, sottoponendo in particolare all’esame parlamentare preventivamente lo schema di decreto ministeriale di cui all’articolo 1, comma 5, relativo ai novantasei uffici di livello dirigenziale non generale;
si metta maggiormente a fuoco il raccordo con la politica estera dell’Unione europea, sotto il profilo delle strutture amministrative chiamate a collaborare con l’istituendo servizio europeo per l’azione esterna, assicurando l’unitarietà dell’indirizzo politico;
si valuti l’opportunità del superamento della configurata compartimentazione dei Paesi dell’area OSCE per accorparli in un’unica direzione generale che ne valorizzi la comune appartenenza all’“architettura di sicurezza” europea;
si menzioni la locuzione “diritti umani” nella denominazione ovvero nell’articolazione della nuova Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza, competente a trattare tale materia, così rilevante nell’azione internazionale del nostro Paese;
si punti sulla creazione di una Direzione per la promozione del “Sistema Paese” che si colleghi funzionalmente, da un lato, ad un’incisiva riforma del sistema degli istituti di cultura italiana operanti all’estero, che preservi la specificità della valorizzazione della nostra lingua, e dall’altro all’assorbimento della rete dell’Istituto per il commercio con l’estero;
si garantisca nella nuova struttura ministeriale di promozione del sistema-paese la riconoscibilità e la proiezione internazionale dell’elaborazione culturale nazionale, prevedendo in particolare un centro di coordinamento per la diffusione e la valorizzazione della lingua italiana;
si conseguano le necessarie sinergie con gli altri Ministeri e le autonomie regionali e locali attraverso un’apposita struttura di coordinamento, da istituirsi presso il Ministero degli Affari esteri, secondo il modello francese”.
Tali rilievi raccolgono le osservazioni effettuate durante l’audizione, in Commissione esteri, del ministro Frattini sempre sul progetto di riforma del MAE.