"Innaturale è solo il vuoto spirituale"

Davvero interessante l'articolo del 12 marzo su L'Osservatore Romano, di Manfred Lütz, Consultore della Congregazione per il Clero, intitolato: “Valori e motivazioni del celibato ecclesiastico – Innaturale è solo il vuoto spirituale”. Finalmente! Se innaturale è solo il vuoto spirituale, la Chiesa dovrà rivedere gran parte del suo insegnamento, e possono stare tranquilli gli omosessuali, le coppie di fatto, e coloro che ricorrono ai contraccettivi artificiali. Scrive Lütz: “Presso i greci la “natura dell'uomo” significava l'essenza d’ogni uomo. Con ciò era spianata la via per la comprensione che ogni uomo ha una dignità che gli spetta in quanto uomo, una concezione che s’impose universalmente solo in virtù delle religioni monoteistiche. Ciò che spetta a ogni uomo per natura è dunque soprattutto la dignità umana”. Giustissimo. Ma perché tutta questa preoccupazione di dimostrare che il celibato non è innaturale? Semplicemente perché la Chiesa della distinzione “secondo natura o contro natura”, ha sempre fatto un criterio etico: naturale = morale; innaturale = immorale. Ma a parte il fatto che la distinzione lascia il tempo che trova, chi ha stabilito che tutto ciò che riteniamo innaturale sia peccaminoso? Se così fosse dovremmo peccare ogni volta che fumiamo una sigaretta, oppure, non so, quando mangiamo una bella pizza, dopo aver già cenato, e senza che il nostro corpo ne abbia bisogno.

Attilio Doni

Genova

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