Totalitarismo televisivo“Fai impazzire il tuo censore"

di Giuseppe Giulietti

Totalitarismo televisivo“Fai impazzire il tuo censore”, questo il titolo della campagna promossa da Articolo21 contro le norme bavaglio e lanciata proprio da questo blog. L'indignazione, infatti, non basta più, bisogna invece attivare tutte quelle iniziative capaci di spiazzare il censore, di metterlo in difficoltà, di costringerlo ad arretrare illuminando a giorno quello che il signore delle tenebre vorrebbe oscurare, nascondere, cancellare.

Per questo ci sembra giusto segnalare alcune iniziative già partite e che hanno bisogno di tutto il nostro sostegno e di tutta l'amplificazione politica e mediatica possibile.

Il popolo viola, per esempio, sta promuovendo iniziative contro il bavaglio davanti alle sedi Rai e nei prossimi giorni ci regalerà qualche interessante sorpresa. Chi volesse saperne di più può andare a contattarli nella rete oppure, potendo, potrà anche recarsi a trovarli al camper che si trova proprio davanti alla Camera dei deputati e che è ormai diventato un vero e proprio centro operativo per chiunque ami la Costituzione.

Un esempio altrettanto positivo e utile per passare dall'indignazione solitaria alla azione diretta ci è arrivato da Arianna Ciccone, coraggiosa e brava giornalista di Perugia, animatrice del Festival del giornalismo, che, dopo aver visto quel famoso titolo del Tg1nel quale si assolveva l'avvocato Mills, ha pensato bene di prendere carta e penna, o meglio il suo pc, e di scrivere una lettera alla Rai chiedendo una rettifica, perché era stato detto e scritto il falso, per di più in una azienda pubblica, pagata anche dai soldi dei contribuenti.

Quella lettera, entrata in rete, ha ricevuto oltre 150 mila adesioni ed ora, grazie anche all'intervento dei vertici del sindacato dei giornalisti, è stata recapitata direttamente alla presidenza della Rai.

Arianna e i suoi amici non si faranno prendere in giro, per qualche ora aspetteranno la rettifica dovuta, poi si rivolgeranno al tribunale. Cosa c'è da verificare? Quel titolo era vero o falso? Cosa occorre per ripristinare la verità? Una commissione di inchiesta.

La tenacia dei 150 mila sarà rafforzata dall'azione di denuncia intrapresa da un altro giornalista coraggioso, Enzo Marzo, che ha chiesto all'ordine dei giornalisti di aprire un procedimento a carico del direttore del Tg1 perché ha dato il via libera ad un titolo palesemente falso e, dunque, ha tratto deliberatamente in inganno gli ascoltatori, violando di conseguenza il cuore della legge professionale.

Le iniziative di Arianna Ciccone e di Enzo Marzo possono innescare un positivo contagio, chiunque a livello locale e nazionale può seguire lo stesso percorso, scovando falsità e violazione delle norme mettendo in moto denunce, manifestazioni, raccolte di firme, iniziative legali.

A questo proposito vogliamo segnalare anche gli esposti presentati da Rosario Trefiletti, della Federconsumatori, e dall'avvocato Tommaso Fulfaro, segretario della associazione Articolo21. Nei due esposti si denuncia come il regolamento della vigilanza e la successiva delibera imposta dalla maggioranza berlusconiana del consiglio di amministrazione della Rai siano in palese contrasto con la Costituzione, con le sentenze della Corte medesima e con la stessa legge sulla par condicio che esclude in modo esplicito la possibilità di sopprimere i programmi di informazione.

L'esposto di Articolo21, inoltre, segnala come i provvedimenti bavaglio siano persino in contrasto con il contratto di servizio che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai e che prevede, in modo esplicito, l'obbligo per la concessionaria di garantire, sempre e comunque,un'offerta informativa ampia e completa e che non si limiti ai soli tg.

Chiunque sia interessato potrà firmare l'esposto trasformandolo così in una sorta di denuncia collettiva contro il regime dell'arbitrio che ha drasticamente ridotto le possibilità di libera scelta per ciascun cittadino.

“Un fornaio non può sputare nel pane che sta preparando.” ha efficacemente scritto Arianna Ciccone nella sua lettera che denunciava i misfatti del fornaio del Tg1. Allo stesso modo spetta a tutti noi continuare a denunciare con voce sempre più forte tutti i fornai che continuano a sputare sulle legalità repubblicana, sullo Stato di diritto, sulla Costituzione.

Giuseppe Giulietti

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