SMI-LAZIO DENUNCIA: INAUGURATO, ALLA ASL ROMA A, AMBULATORIO “CLONE” DEL SERVIZIO DI CONTINUITA' ASSITENZIALE
Ancora sperperi e appalti propagandati come vere e proprie opere di riorganizzazione sanitaria a favore dell'utenza
Il 2 marzo è stato inaugurato a Roma, in piazza Istria, il nuovo ambulatorio di medicina generale, afferente alla Asl RmA ed affidato, dalla stessa Azienda sanitaria locale, alla cooperativa sociale 'Romamed'. L' apertura è stata accolta con soddisfazione da Emma Bonino, candidata alla presidenza regionale che, nel corso dell'inaugurazione ha dichiarato che “il progetto anticipa la propria idea di riforma sanitaria. Ovvero quella di portare i servizi sul territorio per deospedalizzare il più possibile”. Ma, per il Sindacato dei Medici Italiani del Lazio (SMI), non è così che si può raggiungere il fine sperato considerando che, a pochi metri dal succitato ambulatorio è già attivo e funzionante il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), attivo sia il sabato che la domenica dalle 8 alle 20. Quello di via Istria sarebbe, quindi, un servizio 'fotocopia' che graverebbe, ulteriormente, sul deficit della Regione Lazio.
“Tale iniziativa era stata già 'bocciata' dal comitato aziendale della Asl RmA – afferma Pina Onotri, segretario organizzativo Smi-Lazio – Si tratta, infatti, di una duplicazione inutile e costosa, di un servizio già esistente che ha, oltretutto, dei costi esorbitati pari a circa 140mila euro l'anno per personale amministrativo e gestione di software. Un costo incompatibile con il piano di rientro della Regione. Inoltre – sottolinea ancora la sindacalista – ci eravamo già opposti all'iniziativa in quanto assicura, tra l'altro, un servizio parziale esclusivamente ai pazienti dei medici appartenenti alla cooperativa 'Romamed' (circa 55mila), rispetto a tutti gli abitanti della zona interessata (circa 160mila). Le visite domiciliari per questi pazienti sarebbero, comunque, a carico dei medici del servizio pubblico di continuità assistenziale in costante sotto-organico (8 medici anzichè i 12 previsti), che già prestano assistenza a tutta la popolazione, ovvero ai residenti e domiciliati del secondo e terzo distretto della Asl RmA. Siamo oltremodo sorpresi che, nonostante il parere contrario di più di un sindacato di categoria e la perplessità degli stessi funzionari della Asl RmA – conclude Pina Onotri – la direzione sanitaria abbia deciso di accollarsi una spesa aggiuntiva aprendo il poliambulatorio e affidandone l'appalto alla 'Romamed' ”.
Stupore è stato espresso, altresì, per le parole di approvazione di Emma Bonino in merito all'inaugurazione dell'ambulatorio: “Siamo molto sorpresi dalle affermazioni dell'onorevole Emma Bonino quando apprendiamo che questo progetto anticipa la sua idea di riforma sanitaria.- aggiunge Paolo Marotta, vice segretario regionale Smi-Lazio – Ovviamente concordiamo con lei sulla necessità di potenziare il territorio al fine di deospedalizzare. Ma questi fini non possono essere raggiunti concedendo appalti alle cooperative, con i conseguenti aumenti dei costi di gestione, mancato controllo da parte della Asl sulla qualità dei servizi, dequalificazione del personale sanitario a semplice manovalanza. Non possiamo più tollerare che si preferisca appaltare i servizi di assistenza ai cittadini, a cooperative esterne piuttosto che assumere con contratti a tempo indeterminato i circa 400 giovani medici, specificamente formati in medicina generale. Non possiamo accettare il 'caporalato istituzionalizzato', con cooperative che, eventualmente, si servono degli stessi sanitari sottopagandoli, con un possibile deterioramento della qualità del servizio. Auspichiamo che Emma Bonino abbia un ripensamento sulle proprie scelte di politica sanitaria – conclude Paolo Marotta – Ribadiamo che, lo Smi-Lazio, è sempre disponibile ad un confronto e ad un dialogo aperto e costruttivo”.