Cile devastato

Uno spaventoso terremoto ha distrutto Conception. Mentre il bilancio dei morti è putroppo ancora provvisorio, la terra continua a tremare

La terra trema e continua a farlo. Il Cile è sconvolto per il terremoto devastante che lo ha colpito a largo delle coste di Conception. Il numero dei morti, arrivato a oltre 700, è destinato ad aumentare perché non è ancora quantificabile quello dei dispersi sotto le macerie. E tra lacrime e dolore, il governo cileno affronta lo spaventoso allarme affrontando anche il fenomeno dello sciacallaggio con il primo coprifuoco serale dal giorno del terremoto.

Mentre arrivano i primi aiuti internazionali, il sindaco di Conception, Jacqueline van Rysselberghe, alla stampa ha lanciato la sua richiesta d'aiuto: “Abbiamo bisogno di cibo per la popolazione. Siamo senza rifornimenti e se non risolveremo la situazione andremo incontro a seri problemi di sicurezza durante la notte”.

Il terremoto di magnitudo 8,8 richter, ha distrutto circa 1,5 milioni di abitazioni e secondo l'Eqecat, una società americana specializzata nel valutare le conseguenze delle catastrofi, il valore del danno economico potrà variare dai 15 ai 30 miliardi di dollari, circa il 10-15 per cento del prodotto interno lordo del paese. L'ultimo sisma in Cile, di proporzioni simili, si era verificato nel 1960, localizzato nei dintorni della città di Valdivia, con una magnitudo di 9,5 della scala Richter. Il terremoto più forte mai registrato.

Tra i dispersi anche un insegnante italiano marchigiano, residente in Cile da tre anni. I familiari e gli amici avrebbero fatto sapere che dal giorno del sisma non avrebbero ricevuto più sue notizie. In merito nessuna notizia ufficiale dalla Farnesina.

Il vicepresidente del Parlamento europeo con delega all'America Latina, Gianni Pittella, ha sollecitato la Commissione europea ad approntare immediatamente un piano di aiuti e di organizzazione di unità di soccorso da inviare alla popolazione cilena colpita dal terremoto catastrofico della notte scorsa.

“Sappiamo bene, dopo la dura esperienza del sisma dell'Aquila e di Haiti che le prime ore dopo la scossa sono decisive per salvare centinaia di vite umane – ha detto Pittella – ogni fase successiva al terremoto ha le sue necessita', ora occorrono squadre di primo soccorso, medici, sanitari, vigili del fuoco, ricoveri e un coordinamento europeo efficace che le sappia utlizzare al meglio sul campo”.

A.Dra

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