Con oltre 400 voti favorevoli la Camera ha appena approvato un’importante proposta di legge che unifica i disegni di legge degli onn. calabresi Angela Napoli, Franco Laratta, Nicodemo Oliverio, Mariagrazia Laganà, Roberto Occhiuto, Rosa Villecco, Doris Lo Moro, ed altri, con la quale si assesta un duro colpo all’intreccio dei rapporti tra mafia e politica. Su iniziativa del magistrato calabrese Romano De Grazie del Centro Studi Lazzati, da lui stesso presieduto, la proposta di legge unificata che poco prima la Camera ha approvato stabilisce il divieto di propaganda elettorale da parte dei soggetti sottoposti a misure di prevenzioni per reati mafiosi. Durissime le pene per coloro che svolgono propaganda elettorale: fino a 5 anni di carcere.
Per gli eletti, in qualsiasi istituzione, è invece è prevista la decadenza dagli uffici, se hanno richiesto e beneficiato di voti mafiosi. Prevista anche l’ineleggibilità per gli esponenti politici che hanno fatto ricorso al sostegno dei voti della criminalità organizzata.
Soddisfazione ha espresso il deputato Franco Laratta, uno dei promotori della proposta di legge del Centro Studi Lazzati. “La Camera, grazie anche alla delicata situazione politica e sociale e, alle particolari vicende giudiziarie in atto, dopo tanti anni di attesa, ha finalmente assestato un colpo durissimo ai rapporti tra la criminalità organizzata di stampo mafioso e gli esponesti politici che la utilizzano per farsi eleggere. Siamo probabilmente ad una svolta, soprattutto nel mezzogiorno d’Italia, dove il rapporto mafia-politica è in alcune zone preponderante e spesso devastante.
Se la legge, che ora andrà al Senato per la definitiva approvazione, verrà immediatamente applicata si potrà finalmente dire che le istituzioni democratiche ed il Parlamento, prima di tutto, hanno deciso di colpire duramente ogni intreccio tra la mafia e la politica.