Ad Avellino il parroco don Rocco Mansueto, ha negato la prima comunione a una bimba disabile di 10 anni, perché, a suo dire, bambina e famiglia non hanno seguito il catechismo. Il sacerdote ha fatto lo stesso errore che fa la Chiesa, negando la comunione ai divorziati risposati. Come la Chiesa, si è messo in una posizione diversa da Cristo. Quando Gesù disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me» (cf Luca 22,19), non pose nessuna condizione alla distribuzione del pane spezzato. Giovanni riferisce che il Signore lavò i piedi anche a chi non capiva il suo gesto: «Arriva dunque a Simon Pietro. Gli dice: Signore, tu mi lavi i piedi? Gli rispose Gesù: Ciò che io ti faccio, tu ora non lo sai; lo comprenderai in seguito (Gv 13,6-7). Nel miracolo della moltiplicazione dei pani, Gesù, dando incarico agli apostoli di distribuire alla folla pane e pesci, disse: «Non è necessario che se ne vadano; voi date loro da mangiare» (Mt 14,16). Non disse: «Niente pane ai divorziati risposati, e niente pane ai disabili che non conoscono le Scritture». Nessuna discriminazione per coloro che chiedono il pane spezzato. Evidentemente la Chiesa e il prete di Avellino non si sentono compresi in quel “voi”.
Elisa Merlo