Garavini (PD) sul ‘piano antimafia’ del Governo

“Tante le promesse del Governo non mantenute e resta aperta questione Cosentino”

“Dove sono i soldi per realizzare le belle intenzioni del governo? Da nessuna parte: il bilancio dei due ministeri interessati parla chiaro. Ad esempio, alla DIA vogliono dare compiti ancora più stringenti per il sequestro dei patrimoni ma sono due anni che gli tagliano le risorse”. Lo sostiene Laura Garavini, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare Antimafia la quale sottolinea che “il Governo ha fatto bene ad accettare la proposta del PD ed inserire il termine “‘ndrangheta” nella legislazione antimafia, come pure è positivo aver realizzato immediatamente l’Agenzia per i beni confiscati: aspettiamo di vedere come verrà messa in grado di operare e, soprattutto, come interverrà sulla vendita all’asta dei beni. Le nuove norme sugli appalti sarebbero positive se, proprio oggi, al Senato, la maggioranza non avesse cercato di indebolire quelle esistenti contro mafie e corruzione. Anche il testo unico delle leggi antimafia è un’esigenza avvertita da tempo ma la proposta di oggi non è una risposta: non si tratta certo di raccogliere le diverse leggi ma di armonizzarle ed ammodernarle. Inoltre, resta aperta una questione scottante: Berlusconi dice che non ci sono collusi nelle sue liste ma il Procuratore della Cassazione chiede di arrestare un componente del suo governo proprio per aver avuto rapporti con la camorra. Ci pare, insomma, che l’unica cosa che funziona nella lotta alla mafia è quella che il governo non può bloccare: una buona magistratura antimafia e forze di polizia che si sacrificano ogni giorno nella caccia ai latitanti e ai loro patrimoni”.

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