L’Onorevole Razzi non e’ stato il primo a proporre il voto elettronico all’estero, bensi’ risale al febbraio 2007, la petizione di comune necessita’ (art.50 atto legislativo di iniziativa personale) recante il numero 473, spedita il 2 di febbraio agli allora presidenti On. Bertinotti e Sen. Marini, con conoscenza del Predidente della Repubblica italiana. Detta petizione fu annunciata all’Assemblea del Senato il 9 maggio, assegnata alla Prima Commissione permanente (Affari costituzionali, affari della Presiidenza del Consiglio e delll’interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica Amministrazione, competente per materia). In essa chiedevo al parlamento italiano alcune modifiche alla normativa in materia di voto all’estero dei cittadini italiani al’estero. Nello specifico e premessa chiedevo l’abolizione della Legge Tremaglia e il ripristino del voto passivo e attivo a tutte le tornate elettorali. (1) All’articolo 48:” Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la massima eta’ (2) L’esercizio del voto puo’ essere esercitato [1] In persona [2] Per posta ordinaria [3] Per posta eletronica. (3) Il diritto al voto non puo’ essere limitato se non per […..] o nei casi di distanza o residenza. (4) Agli elettori passivi residenti all’estero e’ concessa una rappresentanza in ogni lista in proporzione agli iscritti all Aire Es. Parlamento, Regionale, Provinciale e Conunale.