Narducci (Unaie): Il Giorno della Memoria sia monito contro i proliferare di ogni totalitarismo e sopraffazione

“Il 27 gennaio di ogni anno celebriamo, dal 2000, il Giorno della Memoria per ricordare l’abbattimento dei cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz, avvenuto il 27 gennaio 1945. E’ una data simbolica che, ricordando il giorno della fine delle atrocità compiute dal regime di Adolf Hitler ad Auschwitz, serve da monito per le generazioni future affinché siano vigili per non far proliferare i germi di ogni totalitarismo e sopraffazione” lo dichiara il vicepresidente della Commissione Affari esteri della Camera e Presidente Unaie (Unione nazionale associazioni di immigrazione ed emigrazione), on. Franco Narducci in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria.

“Commemorare oggi la Shoah – ha sottolineato Franco Narducci – significa non solo rendere onore alle persone sterminate nei lager, circa 6 milioni di ebrei europei, ma anche contestualizzare le responsabilità di ciascuno nella convinzione che la storia si costruisce con i gesti di ogni essere umano”.

“Oggi – ha affermato Narducci – siamo chiamati a discernere ciò che è secondo la dignità della persona da ciò che nel tempo porta alla sopraffazione dell’uomo stesso, siamo chiamati a leggere i segni che si manifestano nel tempo e che si erano manifestati anche prima di Auschwitz ma senza essere considerati con il giusto livello di allarme per quello che sarebbe successo in seguito. Dobbiamo avere la capacità di individuare quei segnali di razzismo che si insinuano nella società della globalizzazione e dell’immigrazione, dove si ipotizzano discriminazioni per gli immigrati o restrizioni lesive della dignità”.

“Questa storia della persecuzione degli ebrei, così recente ma al contempo lontana per le giovani generazioni, non deve essere dimenticata – ha concluso l’on. Narducci – e dobbiamo trarre insegnamento per imparare a riconoscere, nella società di oggi, i segnali di sofferenza del genere umano, sintomo di sopraffazione ad ogni livello. Se la democrazia si costruisce con la partecipazione e la libertà, compreso il libero accesso ad internet, dobbiamo dire che ancora oggi queste cose le vediamo negate in diverse parti del mondo ed abbiamo il dovere morale di lavorare affinché mai più si ripetano genocidi e soprusi come quelli a cui abbiamo assistito con l’affermazione dell’ideologia nazista in Europa”.

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