L’Immigrazione clandestina in Italia e’un problema che non coinvolge solo la Nazione, ma tutta l’Europa!!!

L’Immigrazione quando e’ male gestita, inevitabilmente per l’immigrato prima o poi retrocede nella clandestinita’, quindi e’ una cosa seria ed in questo momento si manifesta come una reale ribellione che questi malcapitati nonche’ sfruttati, hanno reagito al punto di essere stati classificati criminali.

Anch’io sono stato un’immigrato, ma regolare, con contratto di lavoro e garanzie per potere risiedere legalmente negli Stati Uniti. In Italia chiunque abbia governato dal 1960 in poi, furono ripetute affermazioni che nella nostra nazione vi era un popolo di circa 60.000.000 e conteggiati virtualmente altrettante persone di origine italiane nell’altra Italia.

Nel dovere affrontare la problematica cosi’ complessa come quella dell’immigrazione, l’Italia con tutta la rete diplomatica che disponeva e dispone in tutto il mondo, non si era attivata a sufficienza, per l’approfondimento di tale problema con le opportune istituzioni ed organismi italiani operative all’estero e avrebbe potuto ottenere piu’ informazioni utili nel settore dell’ immigrazione. Nel mondo, grazie all’immigrazione massiccia nella direzione dell’America del nord si concretizzo’ la nascita di una super potente nazione definita Stati Uniti d’America.

Secondo il mio parere, sarebbe stato necessario attingere piu’informazioni legate al fenomeno dell’immigrazione, dalle esperienze di altre nazioni e poi utlizzarle in Italia, in quanto Paese esposto all’emigrazione e non solo, ma fughe di cervelli, che fortunatamente inverti’ la rotta come immigrazione per l’Italia, divenuta in pochi anni, la quarta o quinta potenza industriale, e c’era d’immaginarselo, che fosse diventata futura meta di molti immigrati da tutto il mondo, e sognassero di rifarsi una nuova vita, approdando sul nostro territorio nazionale.

I vari Governi della Repubblica Italiana, avrebbero dovuto prestare piu’ attenzione per risolvere anticipatamente l’evoluzioni della nostra immigrazione, affrontando la situazione con tutti gli strumenti e leggi compatibili per concedere l’ingresso agli immigrati con le opportune quote da assegnare, le veriche delle schede informative che riassumano il grado di formazione educativa di ogni cittadino, di una determinata nazione, interessato ad emigrare in Italia, in relazione le quote d’ingresso fissate ad ogni nazione ed all’andamento del nostro mercato e la forza lavoro in linea e sintonia con l’economia nazionale Italiana.

Forse gli uomini politici e gli addetti ai lavori di queste particolari politiche legate all’immi- grazione italiana (credo che dimenticarono la problematica dell’emigrazione italiana che inizio’ nel periodo meta’ 800, e che purtroppo gli italiani andarono allo sbaraglio. Come e’ vero che talvolta anche i nostri precedenti Governi Italiani sia prima, durante e dopo il fascismo ebbero sterili iniziative con comportamenti e funzioni rappresentative e diplomatici. Ma tali governi si occupparono degli italiani emigrati all’estero senza alcun progetto che potessero risolvere e allievare in qualche modo dalle situazioni pietose in cui si trovarono). Ma e’ altrettato vero che fu redatto un particolare vademecum subito dopo l’Unificazione all’epoca del Regno d’Italia, detto “vademecum’ una sorta di suggerimenti compartementali, furono consegnati agli emigranti in partenza dall’Italia che ebbe la funzione come regole e guida non appena fossero sbarcati nei vari territori delle nazioni ospitanti. Nazioni lontane dalla loro patria e per quelli italiani, poveri, furono le loro mete sconosciute da conquistare, un destino ed un calvario, che coinvolse centinaia e centinaia di migliaia di italiani, in cerca di fortuna ed al tempo stesso determinati a realizzare una nuova vita nei Paesi d’accoglienza.

Le accoglienze talvolta non si manifestarono positivamente. Comunque, i vari governi italiani che si sono avvicendati dopo il Regno d’Italia e successivamente con la Repubblica Italiana ( per un periodo dal 1861 al 1980) gli italiani all’estero non ebbero una costante vicinanaza con la madre patria. Se ci furono iniziative in tal senso soltanto maturate dall’intraprendenza di privati cittadini italiani all’estero che iniziarono buoni rapporti con i primi importatori che ebbero la lungimiranza di attrezzarsi per conquistare nuovi mercati a supporto di determinati prodotti da esportare dall’ Italia verso i vari paesi esteri.

Consapevolmente si annotano come esempio le ultime leggi che regolano i flussi migratori dai vari paesi europei, e dalle altre nazioni, che per semplificazione sono catalogati extracomunitari. Tutte le persone che per qualsiasi ragione intrapprendono i loro viaggi destinati nel territorio italiano, e bene sottolineare che gli immigrati regolari o clandestini, sono protagonisti, ma al tempo stesso sono uomini anziani, giovani, donne e bambini ed e’ per questo non possiamo dimenticare che ci sono regole internazionali da osservare e da fare rispettare.

Cose viste in questi giorni dai servizi televisivi promossi dai telegiornali italiani, lo scenario dello stato di degrado, dove e come vivevano gli immigrati (cose di questo genere personalmente non si erano viste nemmeno nel periodo della II Guerra Mondiale, mi riferisco ovviamente nel territorio nazionale Italiano), sfruttati per ben due volte soltanto perche’ il loro status di “immigrato o clandestino” quanto ho potuto vedere dal servizio della televisione italiana sono poco edificanti ed inumano nonche’ distante dall’ insegnamento cristiano dovere constatare come fatti accaduti in Italia, nell’anno 2010.

Non posso che pensare che la situazione fosse stata distrattata dalle autorita’ italiane competenti, non fecero controlli per accertare le condizioni di questi immigrati soggetti ai limiti di una silenziosa discriminazione nonche’ disereditate anche dalla dignita’ umana che ogni persona dovrebbe avere indipendentemente dal colore, religione e condizione sociale.

Una riflessione a questa situzione perche’ dubito sia un episodio isolato, l’allarme comporta- mentale da tutte le parti in causa e mi riferisco, innanzi tutto, agli immigrati di avere torto perche’ in democrazia tutte le forme di violenza non sono tollerate e le attenuanti dei loro disagi, sofferenze e quant’altro non giustificano i danni provocati alle persone ed alle cose, ma e’ d’obbligo ragionare e mettere sul tappeto perche’sono arrivati a tanto. Questi immigrati in relazione le loro prestazioni di braccianti come “raccoglitori di arance” il compenso che percepirono era inferiore a quello di un condannato, questi poveretti invece non sono colpe- voli di nulla, ma criminali, come se lo fossero penalmente e civilmente.

L’imprenditore ed in questo caso l’agricoltore con il suo prodotto non valorizzato adeguata-mente i ricavi probabilmente limitati, quindi costretto a offrire poco, a questi braccianti, che a loro volta vengono sfruttati dai Caporalati preposti a procurare lavoro a questi avventizi braccianti. Un giro commerciale povero tra i poveri. Le Istituzioni che rappresentano lo Stato a simili situazioni frequentemente agiscono con prudenza o impotenza o preferiscno non incriminare nessuna delle parti citate.

Quindi, secondo il mio parere personale, le autorita’ preposte hanno l’obbligo di intervenire con metodi e criteri corretti per evitare il peggio, ma allo stesso tempo credo sia necessario ed immediatamente assumere un atteggiamento con severi provvedimenti legislativi che possano stroncare sul nascere ogni fatto come quello del Centro rurale di Rosarno. Come e’ vero, che la rabbia di questi immigrati certamente oltrepassarono i limiti della loro pazienza dimenticando l’osservanza della legalita’.

Gli immigrati o gli immigrati clandestini inclusi i cittadini residenti di quella localita’, se hanno sbagliato, dovrebbero essere perseguiti, nell’interesse e soprattutto dello Stato perche’ il suo dovere la presenza, ma agire tempestivamente in ogni dove per garantire la sicurezza del cittadino italiano.

Se i dati statistici che regolano i flussi di questa immigrazione sono quasi 4 milioni e forse di piu’, la cosa e’ molto seria. Le problematiche dell’immigrazione vanno ridiscusse e riformate con la massima urgenza per essere meglio controllata dalle autorita’ dello Stato. Quale utilita’ quella di varare leggi che poi si manifestano all’atto applicativo con provvedimenti provviso- ri, superficiali che non servono a nulla. La Repubblica Italiana fino a prova contraria e’ uno Stato di Diritto ed ha il dovere di sorvegliare e difendere il territorio italiano anche se le invasioni possano considerarsi pacifiche.

L’Italia, non e’ uno Stato del terzo mondo e non puo’ assolutamente permettersi di ricevere accuse di razzismo, come quello paventato dall’Egitto, forse non erano al corrente della situazione reale, che subito si sono fatti sentire per dimostrare energicamente il loro disappunto, Il Ministro degli Affari Esteri Italiano replico’ smorzando sul nascere un’inop- portuna polemica su un caso che praticamente non esiste.

Questo non autorizza a trascurare come se le cose fossero tutte sotto controllo, perche’ malauguratamentre potrebbero sfuggire di mano e gli italiani, ma soprattutto l’ITALIA, come nazione deve affrettarsi a varare una nuova legge per l’immigrazione con strutture, organismi meglio organizzate ed attrezzate per una piu’ giusta e piu’ corretta sistemazione a favore di chi intenda trovare lavoro nel nostro territorio, Le autorita’ italiane preposte dovrebbero monitorare il flusso dell’immigrazione, ma con l’obbligo che tali leggi della Repubblica Italiana debbano essere applicate e rispettate con la massima severita’ e senza altri sconti o tolleranze come fu fatto nel passato.

Ripeto che l’argomento va affrontato con gli opportuni ed approfonditi studi relativa l’immigrazione, perche’ gli italiani sono presenti in tutto il mondo e potrebbero offrire la massima collaborazione alla stesura di un programma che tenesse conto dell‘opportunita’ da offrire anche a tutti gli Italiani che desiderebbero rientrare nelle loro terre, quindi nella loro madre patria. Come ogni iniziativa di Governo, la consapevolezza che l’immigrato e’ una persona ovvero un uomo e per queste ragioni l’immigrazione deve essere trattata con lo stes- so criterio adottato con finanziamenti per gli investimenti a lungo termine.

L’ Italia, dovendo supportare un notevole capitale come investimento a lungo termine, deve essere determinata come nazione sovrana ed in quanto tale, piu’ esposta, quindi in prima linea o trincea a dovere sostenere il gravoso compito della quotidiana invasione, considerata pacifica, ma essendo nello stesso tempo uno dei primi membri fondatori dell’Unione Europea devrebbe pretendere il coinvolgimento di tutta l’Unione Europea.

Ed e’ esageratamente troppo comodo che gli organismi che fanno capo a Bruxell, inclusa una frangia di europarlamentari italiani si compiaccia a bacchettare il Governo Italiano, motivati dalle problematiche della gestione di una immigrazione scorretta sregolata o quant’altro ed allo stesso tempo, presso l’UE non esistono progetti o strategie complementari come risolvere le cause e le reazioni negative nei confronti dell’Italia, generate dall’immigrazione extraco- munitaria ed anche all’interno dei confini di singoli Stati membri dell’Unione.

Alla Repubblica Italiana l’obbligo di fare osservare tutte le leggi e norme varate in Italia ed anche quelle di provenienza dal Parlamento Europeo, ma attenzione il problema e’ grande e complesso, quindi l’Europa deve assumersi le responsabilita’ nell’investire capitali da destinare all’Italia a supporto di una nuova politica immigratoria che controlli nel modo piu’ organico e articolato i flussi dell’immigrazione dai paesi extracomuntari e dalle nazioni membri dell’Unione Europea.

Questo e’ un problema che dovrebbe avere la massima priorita’ nei confronti dell’Italia. Da quando inizio’ i primi flussi di immigrati approdati in Italia, calcolati a poco piu di un centinaio di migliaia di persone, era possibile contenere ed organizzare adaguatamente programmi d’integrazione per fronteggiare tale fenomeno, ma ora, appena iniziato l’anno 2010, dalle prime verifiche statistiche, gli immigrati risulterebbero oltre 4 milioni di persone.

I livelli dell’emergenza indicano che non ‘c’e’ piu’ tempo e tolleranze per nessuno, gli Stati membri dell’Unione Europea si facciano carico con i loro contributi in servizi o in denaro perche’ non e’ giusto, non e’ onesto che L’Italia si debba fare carico da sola come risolvere il vero problema del secolo e cioe’ un’immigrazione senza regole, senza quote, senza controlli e senza la compartecipazione di supporti concreti dall’Unione Europea a favore dell’Italia.

Se l’Italia. desidera crescere in tutte le direzioni non deve correre il rischio d’essere ingiustamente accusata di razzismo, che tali comportamenti non applicati nemmeno quando vi furono le leggi razziali, un dissenso all’italiana con criteri all’acqua di rose. A chi preferisce dissentire da queste mie affermazioni, loro lo sanno bene, che ci furono tali leggi varate ed applicate virtualmente nel 1938, ma le applicarono parzialmente dopo l’8 settembre del 1943 frutto di azioni molto marginali gestite dai Corpi Speciali istituiti nel breve periodo dell’allora Repubblica Sociale Italiana (di cui i misfatti, sono comunque a carico delle Truppe Germaniche, rappresentata dai reparti di militari tedeschi della SS, che si avvalsero dei loro servizi segreti al Comando dei gerarchi votati al fanatismo piu’ estremo del Nazismo). Al tempo stesso, la popolazione, le istituzioni clericali, le associazioni cattoliche, solidali e di supporto a favore degli Ebrei, in Italia, di cui molte centinaia di migliaia, furono salvati dagli italiani, in quanto evitarono la deportazione in Germania.

Boston, 24 gennaio 2010 On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo, Inc. Consigliere del Comitato esecutivo e tesoriere del COM.IT.ES., Circorcoscrizione consolare di Boston, gia’ Candidato al Parlamento italiano alle ultime elezioni politiche del 13-14 aprile del 2008.

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