Legalità e lavoro: sono queste le gambe su cui dovrà reggersi il mezzogiorno. Sono questi i pilastri su cui Pier Luigi Bersani, oggi in visita in Calabria (Rosarno, Lamezia Termi e Palmi) per incontrare le forze sociali, costruisce la piattaforma del PD per il Sud. “Oggi siamo qui a discutere di lavoro, dopo che ieri siamo riusciti a mettere sotto la maggioranza – spiega – cioè approvare un documento che riprende il tema Mezzogiorno e quello del lavoro per i giovani, anche con proposte concrete perché bisogna camminare su due gambe, una sola non basta. Legalita' e lavoro, questa e' la nostra piattaforma per il Mezzogiorno, attraverso un piano straordinario”.
Contro la ‘ndrangheta. Parlando alle forze sociali che da sempre sono impegnate nella lotta sul territorio contro la criminalità organizzata, Bersani si richiama alle proposte anti-‘ndrangheta, presentate dal PD nella conferenza stampa di martedì scorso: “Abbiamo presentato un progetto di 7 punti per dare piu' forza al contrasto alla 'ndrangheta. Sono punti sui quali si dovrebbe trovare una intesa rapida per dare il segno che lo Stato e' presente con nuove norme e forze. Ci sono dei punti sui quali l'accordo e' difficile, come quello delle intercettazioni. La possibilità di usare le intercettazioni in modo opportuno, funzionale e' importante per il contrasto alla 'ndrangheta. Su questo mi pare che tra noi ed il centro-destra ci siano opinioni differenti”.
Con mani e piedi nelle difficoltà della Calabria. Bersani ha presieduto a Lamezia Terme un incontro con gli esponenti regionali di Cgil, Cisl e Uil, e le associazioni di categoria Coldiretti, Cia, Confindustria, Confartigianato ed esponenti del partenariato. A loro ha ribadito l’impegno del suo partito: ''Noi siamo qui per esserci. Non bisogna accettare che passi l'idea che non si può fare niente davanti a dei fatti che hanno colpito l'opinione pubblica. Far passare l'idea che il piu' grande partito di opposizione vuol mettere mani e piedi in queste difficoltà, in questi problemi e cercare di aiutare una riscossa che venga presa come un tema nazionale. Calabria-Italia credo che sia ora di ribadirlo''.
Rosarno: Bersani parla con la cittadinanza, poi fa visita agli immigrati feriti. Tappa principale della visita calabrese del segretario PD è Rosarno, teatro degli scontri che meno di una settimana fa hanno infiammato l’opinione pubblica. Ai cittadini il leader PD ha ribadito: ''Io sono qua perché si sono dette cose sbagliate su Rosarno. Noi vogliamo dire cose giuste. Abbiamo sentito e visto a Rosarno tanta umanità. Questa è una comunità che negli anni ha saputo privilegiare un rapporto con gli immigrati anche se qui poi alla fine qualcuno ha sbagliato, ma per questo non si può criminalizzare un'intera città”. A conclusione dell'incontro con i rosarnesi, Bersani si e' recato nell'ospedale di Polistena per fare visita a tre immigrati rimasti feriti durante gli scontri dei giorni scorsi.
Un governo che non fa nulla. Bersani ha rimproverato al governo un'inerzia sfociata in questi giorni in un tragico epilogo, poi ha aggiunto: “Il Ministro dell'Interno Roberto Maroni in questi giorni sulla questione di Rosarno ha giocato a scarica barile. Noi abbiamo contestato Maroni che dice che quello che è successo nei giorni scorsi a Rosarno è colpa dei governi di centrosinistra, ma qui a Rosarno il problema e vecchio di anni. Il governo è stato battuto sulla questione relativa al mezzogiorno per la sua politica negligente nei confronti del sud Italia. Noi non abbiamo fatto molto per questa terra ma almeno ci abbiamo provato, loro invece il nulla. Noi non abbiamo dimenticato la bomba alla Procura Generale di Reggio Calabria, che per via dei fatti di Rosarno è stata messa un po’ in disparte, quindi seguiamo con attenzione l'evolversi della situazione. E' inconcepibile che questo possa avvenire, in questo territorio difficile lo stato deve essere forte è mai deve abbassare la guardia. Sulla questione sicurezza e contrasto alla criminalità organizzata abbiamo preparato un documento che inseriremo nell'agenda politica da presentare in Parlamento”.
Integrazione e territorio. Bersani ha rivendicato l’importanza, in un paese “vecchio” come l’Italia, dell’apporto degli immigrati: “In questo momento in Italia ci sono oltre 4 milioni di immigrati, per il nostro sviluppo e per reggere l'economia italiana abbiamo bisogno di arrivare almeno a 8 milioni di cittadini stranieri”. Successivamente ha evidenziato l’importanza del territorio. “Voglio essere il segretario di un partito che faciliti il rapporto tra Stato e societa' civile – ha affermato Bersani che, in questo contesto, ha invitato dirigenti e iscritti al Pd ''a cominciare a costruire elementi di partecipazione per far ricrescere il rapporto tra Stato e societa' civile. Gia' l'anno prossimo deve essere gia' cambiato qualcosa''.
Tasse: la colossale marcia indietro del governo. Berlusconi lo annuncia dalla sua celeberrima “discesa in campo”, eppure il taglio delle tasse, tanto atteso dagli italiani e soprattutto tanto utile in un momento di grave crisi economica, va solo ad allungare la lista delle “promesse mancate”. Per Bersani ormai i cittadini sanno con chi hanno a che fare: “Credo che gli italiani abbiano avuto la percezione netta della colossale marcia indietro che si fa dopo aver agitato in termini propagandistici questi temi. Dire che non si interviene sul fisco e' una contraddizione in termini. Bisogna intervenire perché c'e' la crisi e quindi fare qualcosa per favorire i consumi e gli investimenti e pertanto intervenire anche sulla fiscalità. E' quella che noi proponiamo da mesi. Poi questo continuo agitare il tema senza mai concludere niente penso che raffiguri un modo di governare che, francamente, non e' credibile, non e' accettabile”.
Piano Carceri: non si bypassino le procedure. “C'e' una cosa che mi turba un po', perche' il ministro ieri ha parlato di misure straordinarie. Non vorrei che su un piano di questo genere si pensasse di procedere per ordinanze che bypassassero tutte le procedure concorsuali. Bisogna essere molto cauti, noi saremo contrari. Abbiamo un nostro modo di intendere questo piano carceri che prevede ristrutturazioni”.
Alleanze e riforme. Ai giornalisti che gli chiedono novità sulle alleanze per le regionali, in particolare quelle calabresi, il segretario risponde: “Oggi non si parla di regionali. Ho letto di alcune mie dichiarazioni, ma io non ho offerto niente a nessuno. C'e' un'interlocuzione con l'Udc, come facciamo in tutte le regioni per cercare di vedere le condizioni ottimali. Tutto qua”.
Per quanto riguarda le riforme, Bersani è stato lapidario quanto chiaro: “Il Governo e' in una confusione mentale pero' un punto ce l'ha chiaro: vuole comunque far qualcosa. Noi siamo contrari a quel qualcosa, comunque venga propinato. Non so come dirlo piu' chiaramente di cosi'. Mentre siamo favorevoli, e lo ribadisco, da domattina a ragionare di riforme di sistema, compresa la
giustizia per tutti i cittadini”.
Un incontro positivo. Al termine della giornata, il segretario PD ha riferito “buon incontro. Abbiamo visto tutti i problemi. Per quello che riguarda noi, avendo qualche elemento in più, lavoreremo sul versante delle proposte come abbiamo gia' fatto per la lotta alla 'ndrangheta, sia per quanto riguarda il tema
dell'immigrazione e del lavoro perche' non siamo a posto con le regole. Siamo anche pronti a prendere il tema
dall'alto di un sostegno a progetti di riconversione produttiva perche' molti problemi riguardano il fatto che in certi settori di produzione, in questo momento, non crollino i prezzi, altrimenti sono fuori dal mercato. Per quanto riguarda le politiche di integrazione, alla fine, ci siamo detti tutti assieme: per l'anno prossimo bisogna attrezzarsi meglio sia a Rosarno sia nei luoghi dove possono esserci focolai di problemi di questa natura. Quindi, continueremo a tenere i contatti per darci una mano”.
Iv.Gia