“L’uso continuato dei decreti e i voti di fiducia fanno dell’Italia un paese non democratico”
La Repubblica italiana e’ basata (anche) sul parlamentarismo. Lo sostiene l’articolo 67:” Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione (Stato) ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato, ed invito tutti i parlamentari a contemplarlo. I decreti e i voti di fiducia fanno dell’Italia un paese non democratico. Piu’ volte in passato si e’ messo in discussione l’inefficienza del parlamento italiano nel legiferare leggi uguali per tutti, dopo che lo stesso ha fatto una legge elettorale, la Porcellum che lo delegittima alle radici, occorrono delle riforme reali e non di semplice facciata che tra l’altro servono solo ad assuefare e allontanare l’opinione pubblica dai veri temi sociali e istituzionali. La riduzione dei parlamentari funzionerebbe solo se si cambia anche la legge elettorale, una rappresentanza plurima, con il ripristino delle preferenze, un presidenzialismo reale e non solo rivedere i poteri del premier o presidente, con le abolizioni di decreti e fiducie, escludendo l’articolo 94: “(1) Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere (2) Mozioni di sfiducie allo stesso o ai singoli ministri”; ossia un vero parlamentarismo democratico e non una dittatura bianca. Un legittimo impedimento (Casini) che non sia retroattivo, chi ha “sbagiato” in passato durante il suo mandato, dovra’ rendere conto al popolo italiano e alla Giustizia, in base all’ articolo 101:” La Giustizia e’ amministrata in nome del popolo e i giudici sono soggetti soltanto alla legge”, il potere legislativo e il Premier non si possono sostituire alla Legge, con l’ articolo terzo siamo tutti uguale davanti alla legge”. Un ripristino dell’articolo 68, dopo tangentopoly e la corruzione diffusa tra i parlamentari e’ impensabile e controproducente. Invece della riforma della Giustizia, processi brevi senza ristrutturazioni e risorse adeguate e carriere dei P.M occorre un cambiamento sul ruolo del Governo e del Parlamento, (1) potere propositivo (governo) (2) potere legislativo (parlamento), in ferfetta simbiosi con l’articolo 67. Questa legislatura sta andando per la strada opposta, per questi motivi non voterei mai (dico mai) Silvio o chicchessia, anche davanti ad un plotone di esecuzione. Tutto cio’ e’ stato anche enfatizzato dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini e non occorre un lampo di genio per capirlo. Berlusconi e Fini sono su due sponte ben diverse, il primo e' in cerca di piu’poteri per patrocinare a proprio uso e consumo, il secondo anche se in forma del tutto personale e poco diretta girandoci intorno, va verso il parlamentarismo democratico mai sposato dalla Repubblica italiana. La questione e’ un altra:” sapra’ Fini far valere i suoi pensieri o come al solito si inchinera’ al volere del padrone?” Staremo a vedere…