di ARNALDO DE PORTI
Giustizia, il Pdl accelera, il dialogo finisce prima di cominciare. Detto dialogo sulle riforme sembra, anzi è, finito ancora prima di avere un avvio, del resto come era stato largamente previsto, per i motivi che ho elencati in diversi miei interventi precedenti.. Il Pdl, infatti, va come un treno in direzione di un ripensamento radicale del sistema giustizia non già nell’interesse del popolo italiano, ma di Berlusconi. Infatti, ciò che gli interessa, il Pdl lo fa in pochi giorni; per tutto il resto c’è tempo, anche anni, come per esempio trascinando senza badare, o meglio risolvere in qualche modo, il problema della crisi sociale che sta investendo il paese. Posto che, con l’aria che tira, ci possa essere una soluzione che, peraltro anche i dati Istat di ieri smentiscono.
Come ho detto più volte, io non faccio questioni di destra, di sinistra o di centro, ma di giustizia. Insomma è scandaloso, ripeto scandaloso, vomitevole, obbrobrioso, che un premier si faccia platealmente, ripeto platealmente, delle leggi per non affrontare i processi allo scopo di evitare sicure condanne. Il caso Mills docet ! Ma vi rendete conto a che punto siamo ? E tutto ciò viene fatto prendendo per i fondelli il popolo italiano, non solo, ma esternando, da parte dello stesso premier, spudoratezza e faccia di bronzo come ha fatto ieri in pubblico dicendo: “sono indignato”. Indignati sono gli Italiani, io per primo, se gli altri….non ci stanno ad esserlo per le ragioni di cui a titolo !
La verità che fa male è che gli Italiani, molto presumibilmente perché hanno fame (chi più chi meno) non hanno il tempo di riflettere e quindi lasciano fare “tirando drìo el manego ala manéra”, come si dice a Venezia.
Io penso che sia giunto il momento di fare una grande coalizione contro questo scempio della giustizia. So che sarà difficile, perché il centro-sinistra oggi vale come il due di coppe, ma sono altrettanto sicuro che una forza, se vuoi anche trascendentale, posto che Dio esista, li fermerà. Il discorso osceno sulla manipolazione della giustizia ad uso personale, infatti è così evidente che non solo il Presidente della Repubblica, ma anche l’Europa intera, per non dire il mondo, non potranno permettere che ciò avvenga, perché se ciò avvenisse, sarebbe come dare l’imprimatur ad una repubblica dell’illegalità.
Le persone oneste, laboriose, gli anziani, tutti coloro che non hanno mai avuto a che fare con la giustizia, coloro che hanno fatto dell’onestà intellettuale il loro vessillo, vanno rispettati. Essi devono democraticamente ed onestamente ribellarsi, evitando che abbia a succedere un evento contrario alla giustizia, in barba alle buone leggi di questa martoriata Repubblica. E ciò, in nome della ragione, del buon senso, ma anche di Dio !
ARNALDO DE PORTI
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