Cari amici,
E' on-line l'anteprima del video del famoso percussionista Tony Esposito, quale contributo italiano alla campagna SUDAN 365 ” Un ritmo per la pace”
Il 9 gennaio 2010 prenderà il via la nuova campagna internazionale SUDAN 365 “A BEAT FOR PEACE”, alla quale aderisce, per l'Italia, Italians for Darfur Onlus, con il sostegno delle associazioni Articolo 21 e Artisti Socialmente Utili.
Il video è visualizzabile sul blog e sul canale Youtube dell'associazione Italians for Darfur – www.italiansfordarfur.it –
Partirà il 9 gennaio una campagna internazionale che vedrà impegnati migliaia di attivisti e celebrità che, nel corso del 2010, daranno luogo ad eventi in almeno 15 Stati in uno sforzo internazionale coordinato per lanciare un appello ai leader del mondo a prendere provvedimenti urgenti atti a prevenire il riaccendersi e il propagarsi del conflitto in Sudan.
Gli eventi sono stati organizzati dalla coalizione di associazioni e gruppi, tra cui per l’Italia, Italians for Darfur, alla quale hanno aderito Amnesty International, Save Darfur, FIDH, Refugees Internatrional , Human Rights Watch, International Rescue Commettee, Darfur Consortium e Arab Coalition for Darfur per lanciare Sudan365 (www.sudan365.org) la nuova campagna, che durerà tutto l’anno, per la pace in Sudan. La lista completa dei Paesi e dei gruppi partecipanti può essere trovata all’indirizzo
www.sudan365.org.
Testimonial per l'Italia, il percussionista e cantante Tony Esposito.
L’impegno preso dalle associazioni di Sudan365 inizia a distanza di solo un anno dal referendum che deciderà il futuro del Sudan e che segnerà l’anniversario dei primi cinque anni del Comprehensive Peace Agreement, l’accordo di pace che pose fine alla guerra civile tra Nord e Sud del Sudan e che prevedeva proprio questo referendum.
Con molte e gravi problematiche aperte ancora da risolvere che accendono la violenza interetnica nel Sud e generano continui attacchi ai civili in Darfur, c’è un rischio reale che il conflitto si riapra, destabilizzando l’intera regione e ponendo i civili in grave pericolo.
Sudan 365 è supportato da alcuni dei più famosi percussionisti del mondo, tra cui Phil Selway, Radiohead; Stewart Copeland, The Police; Nick Mason, Pink Floyd; Jonny Quinn, Snow Patrol; Caroline Corr; Richard Jupp, Elbow; Middle Eastern, Mohammed Mounir, Mustapha Tettey Addy e Tony Esposito.
Tutti i musicisti che prestano il loro volto a questa campagna stanno lavorando insieme per creare un “ritmo per la pace” in Sudan realizzando un video per promuovere l’iniziativa mondiale.
Gli attivisti suoneranno all’unisono i loro tamburi nel corso degli eventi organizzati in tutto il mondo per chiedere i governi di agire immediatamente per prevenire l’aggravarsi degli atti di violenza e assicurare che i civili siano protetti.
Le organizzazioni per i diritti umani chiedono ai leader mondiali di aumentare considerevolmente il loro impegno a:
– Prestare intenso e coerente supporto diplomatico alle parti del Nord e Sud Sudan su materie irrisolte come i servizi sanitari accessibili a tutti, sicurezza dei confini, e una legislazione che garantisca la legittimità del referendum.
– Aumentare il monitoraggio internazionale e la supervisione delle violazioni dei diritti umani in tutto il Sudan nella corsa alle elezioni di Aprile e al referedndum, e sostenere le misure necessarie a proteggere i civili dalla violenza che potrebbe scatenarsi relativamente a questi eventi.
– Pressare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perchè prolunghi il mandato a del della forza internazionale di peacekeeping in Sudan (UNMIS) in protezione dei civili, aumentando la prezenza in aree remote ma instabili e attraverso il rapido dispiegamento del personale nelle aree vicine al conflitto.
Il referendum del 2011 determinerà se la regione meridionale del Sudan diventerà o meno indipendente dal Nord. Gli esperti hanno paura che l’instabilità nella corsa al referendum o nel periodo immediatamente successivo possa riaccendere la guerra civile e causare massicci abusi dei diritti umani, se gli sforzi internazionali non saranno intensificati nell’intento di trovare un valido percorso alla pace nei prossimi dodici mesi.