Manifestazione popolare apartitica del 5 gennaio 2010 per tutelare l’Abbazia florense e la legalità 

Domani 5 gennaio 2010, alle ore 15, si terrà una manifestazione popolare apartitica, promossa dalla società civile, per tutelare l'Abbazia florense di San Giovanni in Fiore (Cosenza) e la legalità.

Il monumento, in restauro con fondi europei, poi sospesi dalla Regione Calabria, è da anni ingabbiato da un'impalcatura imponente, esposto alle intemperie, con scavi archeologici a rischio. Il cantiere è fermo, l'ala est è stata sequestrata dalla Procura di Cosenza, indagati per danni i direttori dei lavori e il responsabile unico del procedimento.

Il consulente tecnico della Procura ha stabilito, nell'estate scorsa, che sono necessari dei lavori per la messa in sicurezza dell'edificio, purtroppo mai iniziati. L'appaltatore ha avviato una causa civile da 2milioni di euro contro il Comune di San Giovanni in Fiore.

Soprattutto, l'Autorità di vigilanza sui Lavori pubblici ha stabilito, in una recente deliberazione, che i tre direttori dei lavori sono stati incaricati dal Comune in violazione della legge e dei princìpi di trasparenza, correttezza e libera concorrenza. Ha segnalato le gravissime irregolarità riscontrate alla Procura e alla Corte dei conti: mancanza di una procedura di evidenza pubblica per l'assegnazione della direzione dei lavori, incaricati tre professionisti invece che uno, mancanza della figura del restauratore e, per tempo, della richiesta dei nullaosta obbligatori alle soprintendenze.

Nella scorsa primavera, prima l'onorevole Angela Napoli (Pdl) e poi l'onorevole Franco Laratta avevano presentato un'interrogazione al ministro dei Beni culturali sul lungo fermo dei lavori di restauro dell'Abbazia florense (fondi europei per 1.490.000 euro; partecipazione comunale, da indebitamento, pari a 260.000 euro).

Per questi fatti – che riguardano l'Abbazia florense (simbolo dell'utopia della giustizia in questo mondo, del teologo della storia Gioacchino da Fiore) e la legalità – in considerazione dello sconcertante silenzio che da anni caratterizza la vicenda, la società civile, non solo calabrese, ha deciso di manifestare, di ritrovarsi attorno all'Abbazia florense in una catena umana simbolica, così richiamando l'attenzione sul caso e su come vengono gestiti i fondi europei anche a danno della cultura, della storia, della memoria, dei cittadini.

Il 5 gennaio a San Giovanni in Fiore dovrà quindi rappresentare una rinascita per la Calabria, di là dai colori politici e dalla provenienza geografica. Nell'unità e nel coraggio, per battere culturalmente un generale sistema d'irresponsabilità che produce sfiducia collettiva, emigrazione, spopolamento, degrado, disavanzo pubblico, arretratezza, malcostume, illegalità.

Aderiscono all'iniziativa La Voce di Fiore (San Giovanni in Fiore), Un sorriso agli emigrati (San Giovanni in Fiore), Comitato cittadino per le Primarie Aperte (San Giovanni in Fiore), l'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, Ammazzateci tutti, Movimento politico del Sole (Bisignano), Grilli del Pigneto (Roma), Verso Sud (Roma), Comitato Natale De Grazia (Amantea), Amici di Pino Masciari, 19luglio1992.com (il sito Internet di Paolo Borsellino), Movimento Commossi e Indignati.

Oltre ai cittadini di San Giovanni in Fiore, della Calabria e dell'Italia tutta, l'organizzazione ha invitato la Chiesa, l'arcivescovo di Cosenza, il presidente della Provincia di Cosenza, gli onorevoli Franco Laratta, Angela Napoli, Luigi De Magistris, Vittorio Sgarbi, Giuseppe Lumia. Napoli e De Magistris hanno informato che saranno presenti alla manifestazione, come saranno presenti delegazioni di movimenti provenienti da tutta Italia. Sgarbi verrà nei prossimi giorni, per causa di impegni già assunti. Parteciperà anche Chicco Alfano, figlio del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia, il cui barbaro assassinio sarà ricordato il prossimo 8 gennaio a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).

Per l'organizzazione, Emiliano Morrone (Laboratorio culturale antimafia La Voce di Fiore)

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I fatti del caso dell'Abbazia florense di San Giovanni in Fiore

Soprintendenza sospende subito restauro, nell'ottobre del 2007, e invita il sindaco a richiamare i tecnici

Lavori fermi, edificio ingabbiato, stravolgimento del progetto (è scritto nelle carte)

Due interrogazioni parlamentari sul caso, nella primavera del 2009

Appelli a tutela di Derrick de KERCKHOVE, Beppe GRILLO, Vittorio SGARBI, Rosanna SCOPELLITI, Salvatore BORSELLINO, Marcello VENEZIANI, Mauro MINERVINO e altri

3 maggio 2009, convegno aperto di “la Voce di Fiore” per soluzioni politiche condivise

Giugno 2009, Regione Calabria sospende finanziamento europeo

Perizie, confermate da Soprintendenza e Carabinieri, dimostrano condizioni strutturali preoccupanti

Luglio 2009, monumento sequestrato dalla Procura di Cosenza

Indagati direttori lavori e responsabile procedimento, appaltatore in regola

Autorità di vigilanza scrive che la Direzione lavori è stata affidata dal Comune fuori legge e senza trasparenza

Non richiesti in tempo i pareri necessari alle soprintendenze

Ritardi su progetti da sottoporre agli organi di controllo

A Procura e Corte dei conti Autorità di vigilanza segnala gravissime violazioni riscontrate

La Procura ordina di mettere in sicurezza il monumento, ad oggi nessun riscontro

Appaltatore cita in giudizio il Comune di San Giovanni in Fiore, causa da 2milioni di euro, scrive

19 dicembre 2009, assessore comunale ai Lavori pubblici: “Tutto a posto. Nessuna ragione per indire consiglio comunale”

19 dicembre 2009, annuncio manifestazione apartitica del 5 gennaio 2010 a tutela dell'Abbazia florense e della legalità; il caso non è locale: si muovono, per la storia, la cultura e la legalità in Calabria, anche voci dell'impegno civile nazionale

Convocato per il 4 gennaio 2010 Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore; sindaco accusa strumentalizzazioni e mistificazioni; società civile chiede diritto di parola alla seduta

31 dicembre 2009, amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore dichiara su manifesti murali che Ctu della Procura ha scritto in una relazione della stabilità dell'Abbazia florense.

A riguardo:

1) il Ctu ha ordinato lavori di messa in sicurezza in un verbale del 27 luglio scorso. Per queste opere, la Bap di Cosenza ha chiesto alla direzione dei lavori, per iscritto, di conoscere gli elaborati progettuali, trasmessi dai tre direttori dei lavori solo il 24 dicembre scorso, dopo l'annuncio della nostra manifestazione;

2) il Centro internazionale di studi gioachimiti e il museo demologico, che si trovano nell'area del monumento sotto sequestro, restano ancora chiusi.

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