NATALE E PASQUA, FESTE DI VITA E DI PACE

Ci avviciniamo al Santo Natale, la festa più cara ai cristiani di tutto il mondo.
Qualcuno ha sostenuto che Presepi e canzoni di Natale “disturbino” chi cristiano non è.
E’ turpe rappresentare la nascita di un bambino?
Sono turpi “Tu scendi dalle stelle”, “Adeste fdeles”. “White Christmas”, “Silent night”?

Il Crocifisso
Il 2 novembre 2009 la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha stabilito che l'esposizione del crocifisso in classe “e' contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla libertà di religione”. Uno dei giudici di Strasburgo è l'italiano Vladimiro Zagrebelsky. Tale “sentenza” ha fatto esplodere la polemica sulla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche.
Per tutti i cristiani (ben oltre un miliardo nel mondo) Cristo – Figlio di Dio e Dio (oltre che Uomo) lui stesso – ha predicato uguaglianza e fraternità di donne e uomini quando e dove si considerava “legale” la schiavitù con diritto di vita e di morte del padrone sullo schiavo. Quel Crocifisso rappresenta Dio fattosi Uomo «obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Paolo Apostolo, Fil. 2, 6-8). Accadeva duemila anni fa, quando la schiavitù era legale nelle legislazioni greca e romana. Dati gli interessi che toccava, Cristo finì in croce perché in quel contesto predicava amore e libertà. Idea stravolgente. Sia concettualmente che economicamente. Dopo di Lui tanti sono morti per la difesa degli stessi principi. Esempio: Martin Luther King Jr. (1929–1968), ucciso negli USA. Nel XX° secolo!

Resurrexit!
Quel Cristo Crocifisso 36 ore dopo la morte è resuscitato. “Resurrexit” per virtù propria, in quanto Dio. E’ una verità che ogni cristiano accetta per fede, anche se le prove della Resurrezione sono sempre più rimarchevoli. Esempio: la Sacra Sindone di Torino che, secondo le ultime scoperte, riporta perfino il certificato di morte e sepoltura di Cristo. Vedi il recente libro “La sindone di Gesù Nazareno” di Barbara Frale – Editore “Il Mulino”.
Barbara Frale esamina alcune tracce di scrittura in greco, latino ed aramaico solo da poco identificate sul lino della Sindone. Confrontate con molte fonti greco-romane, giudaiche e del primo cristianesimo, queste scritte riconducono nella Gerusalemme del tempo di Tiberio (14-37 d.C.) e inquadrano la sepoltura di un personaggio chiamato Yeshua Nazarani.
L’essenza della Cristianità non è la Morte in Croce, ma la Resurrezione di Cristo e nostra in Cristo! Purtroppo l’Arte si è soffermata sempre sul Crocifisso e mai o quasi sul Risorto. Insomma, abbiamo finito per identificare il cristianesimo con il Crocifisso e non con il Risorto.
Cristo, nei venti secoli trascorsi dal tempo di Cesare Augusto ad oggi, è stato rappresentato dai suoi seguaci in vario modo. Inizialmente fu rappresentato come un agnello, un pesce o un pane spezzato. Poi, da Costantino in avanti, fu rappresentato con la croce. Il Crocifisso fu introdotto in Occidente intorno al 1100. Dapprima era soltanto dipinto, poi sempre più scolpito. Il Crocifisso prese decisamente piede soprattutto con San Francesco d’Assisi (1182/1226). Subito dopo San Francesco (che ricevette le stimmate, i segni del supplizio della croce), vissero Cimabue (1240–1302) e Giotto (Ambrogio Bondone, 1267-1337). Celeberrimi i loro crocifissi dipinti.
Per la Chiesa, Cristo è Dio e Uomo, morto e risorto. Per i Cristiani la morte di Cristo in croce e la sua risurrezione da morte dopo tre giorni sono gli eventi culminanti della storia umana e della storia della salvezza.

La Resurrezione è più simbolica del crocifisso.
Perché non sostituiamo il Crocifisso con il Risorto? Meglio: perché non rappresentiamo la Croce

unitamente al Cristo Risorto? Sarebbe coerente per i Cristiani. Verrebbe attuato realmente quanto
dice Paolo Apostolo nella Lettera ai Corinzi (1 Cor 15, 14): “Se Cristo non è risuscitato, vana è la nostra fede”. La storia dell’umanità ricorda che milioni di uomini e donne innocenti hanno dato la vita per il prossimo. Ma uno solo è il Risorto: Cristo Gesù. Molto lentamente stiamo evolvendo in senso positivo. Fino a qualche decennio fa ogni Via Crucis terminava con la “Deposizione di Cristo nella tomba” (XIV stazione). Ora sono sempre più le “Via Crucis” che terminano con la XV stazione: la “Resurrezione di Cristo”. Nel 1977 papa Paolo VI fece porre in sala Nervi “La Resurrezione” di Pericle Fazzini (Grottammare, 1913 – Roma, 1987). Da allora, nelle udienze, i pontefici siedono ai piedi della grande figura di Gesù Risorto.

Vita e Pace
Cosa celebrano il Natale e la Pasqua? La Vita e la Pace. Quella pace annunciata dagli Angeli a Betlemme e da Cristo a Gerusalemme quando, dopo la Resurrezione, apparve agli Apostoli.
Ecco due rappresentazioni poetiche della Pace e della Vita a Natale e Pasqua.
“Quanno nascette Ninno” (da cui deriva “Tu scendi dalle stelle”), riprendendo i Profeti Biblici, recita, tra l’altro:
«Non c'erano nemice pe' la terra:
La pecora pasceva co' 'o lione Co''o capretto, se vedette 'o liupardo pazzeá…
Ll'urzo e 'o vetiello e, co' lo lupo, 'mpace 'o pecoriello.».
Dalla “Sequenza Pasquale”, letta nella Messa del giorno di Pasqua:
«Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
“Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?”.
“La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea”.
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza».

Conclusione
Può dar fastidio la nascita di un bambino ed i canti che lo ricordano? Può dar fastidio un Risorto?
Se danno fastidio, significa che siamo proprio messi male!

Giuseppe Orsini
segretario@movimentoelia.org

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