Narducci esprime soddisfazione per l’approvazione della risoluzione inerente le relazioni bilaterali tra l’Italia e la Confederazione Elvetica

Narducci esprime soddisfazione per l’approvazione della risoluzione inerente le relazioni bilaterali tra l’Italia e la Confederazione Elvetica in seguito al varo del cosiddetto «scudo fiscale».

Giovedì 26 novembre scorso la III Commissione permanente Affari esteri e comunitari ha discusso, alla presenza del sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica, la risoluzione n.7-00229 da me presentata, inerente le relazioni bilaterali con la Confederazione Elvetica in seguito al varo del cosiddetto «scudo fiscale» da parte dell’Italia, che ha generato estrema difficoltà di rapporti tra l'Italia stessa e la Svizzera, con il coinvolgimento anche i 55.000 lavoratori italiani frontalieri, nei confronti dei quali sono state prospettate misure di ritorsione.
Nella risoluzione in questione, approvata con il contributo costruttivo del dibattito in Commissione, si impegna il Governo “ad assumere le iniziative diplomatiche adeguate a creare un clima più disteso nelle relazioni tra l'Italia e la Confederazione elvetica, tenendo conto degli importanti vincoli esistenti tra i due Paesi e dell'esigenza di tutelare gli interessi dei lavoratori frontalieri e dei comuni di confine”.
La questione dell’applicabilità delle norme sullo scudo fiscale ai lavoratori frontalieri ha avuto un risalto importante sia nel dibattito tra i cittadini che sulla stampa, anche nella prospettiva delle buone relazioni tra Svizzera e Italia. Nel mio intervento di illustrazione della risoluzione ho sottolineato che questo è importante anche in considerazione della “consistenza della comunità italiana residente nella Confederazione elvetica”, precisando che pur dando piena attuazione alle nuove norme sullo scudo bisogna “evitare ripercussioni negative per i lavoratori transfrontalieri italiani” in considerazione anche delle “veementi reazioni del governo del Canton Ticino alle novità legislative italiane”.
Poiché le circolari emanate dall’Agenzia delle entrate sono state di difficile interpretazione ho evidenziato che la mia “risoluzione vuole contribuire a chiarire che i lavoratori transfrontalieri non sono evasori e non possono pertanto essere puniti per una situazione legata alla mancanza di chiarezza da parte dell'Amministrazione dello Stato”.
Inoltre, considerando che la Svizzera, nell'anno in corso, si è attestata quale nostro secondo partner commerciale ritengo che sia importante lavorare per mantenere salda la tradizionale amicizia italo-svizzera, che sicuramente potrà essere rafforzata dall’annunciata missione parlamentare italiana presso il Parlamento svizzero in programma nell’anno 2010.

Franco Narducci

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